Amarcord: "L'altalena dei ricordi" di Aldo Trotta
- Letteratura Capracottese
- 25 ott
- Tempo di lettura: 2 min

Questo libro, molto articolato, pieno di citazioni, colto, intriso di fede e di religiosità, di riflessioni sulla vecchiaia, la malinconia, la solitudine e la nostalgia, è stato scritto da Aldo Trotta, medico, persona che oltre al suo grande amore per sua moglie Anna, si potrebbe definire anche malato di "capracottesità".
Aldo parla molto anche di sua madre, Cesarina la 'Ammara, ostetrica a Capracotta, di suo fratello Carlo, di amici e parenti, dello spazzaneve donato a Capracotta da paesani emigrati nelle Americhe.
Aldo racconta anche del devastante terremoto dell'Aquila, dove lui e la sua famiglia si trovavano in quella circostanza, perché Aldo è stato medico anche presso l'ospedale dell'Aquila.
Fatte le dovute e rispettose differenze, io, leggendo il libro, vi ho notato qualche analogia tra la storia di Aldo ed Anna, e la mia storia con Antonia, partendo dal ritrovamento delle lettere scambiate durante i rispettivi fidanzamenti, dal cambio di molte residenze e sedi di lavoro, dalle "nozze d'oro" mancate, dalle malattie neurologiche e degenerative che hanno colpito sia Anna che Antonia, entrambe insegnanti. Aldo parla anche di nostalgia e solitudine!
Io, in questi ultimi dieci anni di solitudine, ho imparato ad "ascoltare il silenzio". Per quello che Aldo scrive sulla vecchiaia, invito i lettori a leggere l'interessante analisi del problema che lui fa nel suoi libro, partendo dalle parole di Claudio Baglioni nella sua canzone "I vecchi", per arrivare, passando per il detto popolare "Sié 'ccisa la vecchiaia!", al libro di papa Francesco "La lunga vita".
Il giorno dopo, il 26 luglio 2024, festa di sant'Anna, si è tenuta, nella bella ed utile biblioteca parrocchiale voluta da don Elio, in collaborazione con volontari paesani, e realizzata nelle ex carceri di Capracotta, la presentazione del libro "La nonna di Dio", ad opera dell'autore Franco Pasquale di Chieti, alla presenza di parecchi concittadini che, con l'occasione, hanno visitato ed apprezzato la nuova e ricca biblioteca parrocchiale.
Mi sono sentito gratificato perché, visitando gli scaffali pieni di libri, ho rivisto anche quelli che, assieme ai figli, donammo alla biblioteca tramite Daniele Di Nucci, il factotum, dopo aver venduto casa nostra a Roma.
Alla fine della cerimonia, ho salutato Aldo Trotta, che era presente, ci siamo scambiati poche parole di auguri per tutte le Anna, come sua moglie e mia madre, che si chiamava Anna pure lei...
Chiedo scusa agli autori dei libri esaminati, ai loro parenti e ai lettori, di questo mio "Amarcord" realizzato in forma artigianale, manoscritto da me con grafia condizionata dalle cataratte. Per saperne di più bisognerebbe leggerlo!
Tonino Serafini


