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Apprezzo feudale di Capracotta (I)


Cartografia a stampa di Giacomo Cantelli del 1679.

Stà detta Terra di Capracotta sita nella Provincia di Contado di Molise sopra d'una collina longa, che viene occupata dall'habitatione di quello, che per prima era circondata da muro all'antica, con torrioni hoggi diruti, e solamente vi è rimasto uno, dove è la porta detta Nova, dove stà l'orologgio, e dalla parte d'Oriente si è accresciuta l'habitatione divisa, cioè quella dentro la Terra dove è la Chiesa Madre, il Borgo di S. Giovanni dalla parte di sopra, il Borgo di Celano dalla parte inferiore della Terra, il Borgo di S. Maria delle Gratie, che stà alla seconda strada, però uniti con l'habitatione antica.

Il suo sito è più lungo, che largo, sta esposta ad Oriente, e Ponente, essendo la lunghezza da Tramontana luogo più alto, verso mezzogiorno più basso. L'habitationi nel generale è di due piani appoggiati tutte sopra la pietra viva naturale, coverte tutte di pietre del Paese, che servono di tetti, e li piani delle stanze sono la maggior parte di tavole, gl'armaggi de' quali sono d'abete, di quale è abbondante nel convicino, et assai a bon prezzo. Stà esposta à tutti li venti, salvo che viene coperta dalla Tramontana in posta dalla grande montagna della Maiella, dalla parte d'Oriente sino à mezzo dì e parte di Tramontana tiene la vista del mare Adriatico per esser tutto questo tratto di paese che s'interpone sino à quel mare più basso di quello.

Le strade tutte sono lastrecate di pietre vive del Paese, più piane, che pendinose. L'habitanti sono di ottima salute per essere l'aere perfettissimo, et vi sono vecchi, che arrivano ad ottanta anni, la maggior parte de' quali attendono al governo delle pecore, industria propria del Paese, perloché quasi tutti l'Inverno calano alla Puglia con loro animali, restando solamente alcuni pochi per governo della Terra, e le donne, e figliole.

Confina il suo Territorio, che gira miglia 13 da Levante con il Pesco Pennataro, et Agnone, da mezzogiorno con il Vasto Girardo, da Ponente con S. Pietro dell'Avellanis, et Tramontana con Castello del Giudice e S. Angelo del Pesco. Li habitanti sono gente quiete, sinceri, e cortesi. Il suo Territorio consiste la maggior parte in pascoli, per servitio dell'animali del proprio Paese, in seminatori, prati, e lignami di faggio per fuoco.

Fuori della Terra, dalla parte di Greco è una fonte d'acqua viva, che nasce nella falda della montagna detta di S. Giovanni, detto il capo di Verrino, che dicono sia il principio del fiume Trigno, che scarrica le sue acque nel mare Adriatico, vicino la Città di Lanciano. Il suo territorio è tutto montuoso, così il seminatorio, come il pascolo, è di terra, l'altro di montagna viva, l'eminenza de' quali buona parte dell'anno sono coverti di neve. Si raccoglie in esso grano, orgio e fieni.

Stà distante dal Pesco miglia 12, da Agnone miglia 6, dalla Città di Sulmona miglia 24, dal Castello di Sangro miglia 9, dalla Città d'Isernia miglia 15, da quella di Venafro 25, da questa Città miglia 69, da Lucera, dove resiede l'Audientia, à chi sta soggetta per il temporale miglia 50, dalla Città di Trivento, à chi soggiace per il spirituale miglia 18, dal Vasto Girardo miglia 4, et altre tanto da S. Pietro d'Avellanis, S. Angelo, e Pesco Pennataro. Vi è caccia così di penne, come de pesci in quantità.

Nel mezzo dell'habitatione della detta Terra vi è la Chiesa Matrice, sotto il titulo dell'Assuntione, consiste in una nave maggiore, e due laterali, con l'altare maggiore tutto indorato, dove si conserva il Santissimo con custodia con coro dietro, à destra dell'entrata inferiore, et un altro superiore, che viene à stare all'incontro la porta della Chiesa per comodità, e fresco per l'estate con organo parte dorato, Campanile à sinistra dell'entrare di pietra del Paese con quattro campane, la maggiore delle quali è di cantara 12 di peso. A sinistra dell'entrare vicino dell'altare maggiore è la Cappella dello SS. Rosario con Confraternita, li Fratelli della quale tengono obligo di far cantare li Sabbati di ogni mese le litanie, et per ogni prima Domenica di ciasched'uno Mese una messa cantata, et pagano al Clero docati 6 l'anno.

Appresso è la Cappella della SS. Annunziata della Famiglia de Ianni. Appresso è la Cappella dello Spirito Santo della Famiglia Baccaro. Appresso quella di S. Catarina della medesima Famiglia. Appresso è la Cappella di S. Francesco della Famiglia di Renzo vicino il Fonte Battesimale. All'entrare à destra è la Cappella di S. Anna della Famiglia di d'Andrea. Appresso quella del Carmine con Confraternita, li Fratelli della quale pagano ogn'anno al Clero docati 3 con obligo di che il Mercoledì d'ogni Mese recitino le letanie per l'anime de' Fratelli della detta Compagnia. Appresso è la Cappella delli SS. Innocenti della Famiglia de Bucci. Appresso è la Cappella della Pietà della Famiglia de' Renzi. Appresso è quella di S. Lonardo della Famiglia Carfagna. Appresso è la Cappella della SS. Concettione della Famiglia Campanelli. All'incontro delle dette due dietro il Pulpito, vi è l'altare di S. Gioseppe della detta Famiglia. Appresso l'altare di S. Maria dell'Angioli della Famiglia Tartaglia. A destra dell'altare maggiore è la Cappella di S. Carlo ch'è dell'Università, à sinistra è la cappella della SS. Concettione con l'angioli della Famiglia Colangelo. Sotto l'organo è la Cappella del quondam Lazzaro Bucci, e la serve il Clero. Nella nave maggiore sono quattro Cappelle una delle quali è della famiglia Pettenicchi, sotto il titolo di S. Maria della Pietà, e S. Francesco de Paola, all'incontro è quella del Crocefisso, fù della Famiglia Pede, hoggi dell'Università. Più abasso, verso la porta, è la Cappella della Famiglia di Maio sotto il titolo di S. Maria di Montevergine, et di S. Vincenzo. All'incontro è la Cappella di S. Maria di Costantinopoli della Famiglia Carnevale. Vi è un'altra sotto il titulo di S. Maria della Consolatione, jus patronato della Famiglia Carfagna, la maggior parte delle quali Cappelle sono indorate. Vi è anco la Confraternita sotto il titulo del Corpo di Christi, li Fratelli della quale sono obligati dare la cera per le Processioni d'ogni Feste, e quando và à visitare l'Infermi docati 6, per le Processioni d'ogni terza Domenica del Mese docati 3, e la cera per tre funerali di quelli morti ogn'anno dentro la medesima Chiesa. Nella Cappella sotto il titulo di S. Maria della Visitatione vi è la Compagnia de' secolari, la quale sta aggregata in Roma all'Arcicronfraternita, viene governata da' Fratelli così Preti, come secolari, li quali ad libitu danno qualche elemosina al Clero.

È questa Chiesa officiata da uno Arciprete, ch'è jus patronato del Barone, ch'hoggi è Dottore di Legge, e Procuratore, che lo pone l'Università, il quale può essere così Prete, come Laico. Vi sono otto altri Sacerdoti ascritti, et aggregati al Clero, con otto altri Clerici. Soggiaciono al Vescovo di Trivento, al quale così dall'Arciprete, come dal Clero si pagano annui docati 6, pro raggione di Cattedratico, à recognitione, et alla detta Chiesa altri carlini 16, et al Beneficiato de' SS. Giovanni, Sebastiano, e Rocco altri carlini 23.

Vi è un'altra Chiesa sotto il titolo di S. Maria delle Gratie, sita al Borgo del medesimo nome, grancia del Clero, et ospitio de' Padri della Religione di S. Francesco. In occasione di passaggio vi è un'altra Chiesa sotto il titulo de' SS. Giovanni, Sebastiano, e Rocco, la quale è jus patronato del Barone, l'entrate della quale consiste in territori che rendono da docati 35 ogn'anno. Vi è un'altra Chiesa sotto il titulo di S. Antonio di Vienna jus patronato dell'Abbate di S. Antonio di questa Città. Vi è un'altra Chiesa, stà sotto il titulo di S. Antonio di Padua alla fine della Terra verso Mezzogiorno, grancia della Chiesa Madre, che viene officiata dal medesimo Clero. Un poco più abasso è la Chiesa di S. Maria di Loreto, Confraternita della Morte aggregata a Roma che si officia medesimamente dal Clero.

Vi sono in detta Terra oltre il Clero descritto, il quale è franco del pascolo de' suoi animali, due dottori di Legge, due di Medicina, e due di Chirurghia, che fanno anco il Barbiere, cinque Ferrari, quattro Fabricatori, et uno mastro d'ascia, due Soldati della sacchetta e nove a piedi.

L'huomini, come si è detto, la maggior parte l'Inverno calano alla Puglia con loro animali pecorini. Fra tutti ascendono al numero di 30.000, vi sono bovi aratorij 150, vacche numero 700, animali somarini 300, e giomente, e cavalli per commodità de' massari, che calano alla Puglia. Le donne attendono a filare la lana, particolarmente cosire, e tessere panni di lana, de' quali fanno professione particolare, e fanno diversi lavori come guanti, panni di tavola, coverte per letti, e per trabacche. Vestono nel generale all'uso del Paese, rozzamente, essendone alcune, che vestono di panni fini, e seta. Nel generale stanno con commodità, et vi ne sono alcuni assai commodi e quieti.

Allì 15 d'Agosto ogn'anno l'Università celebra la festività dell'Assunta, ch'è il titolo della Chiesa Matrice e vi si lotta, corre a piedi et a cavallo palijs. A dì 8 di Settembre d'ogn'anno si fà la festa della Natività a spese della Chiesa, sotto il detto titulo di Loreto, e vi si lotta e corre a piedi, et a cavallo, come di sopra, facendovisi come una Fiera, essendone franchi quelli, che vanno à vendere li frutti, dal pagamento si fa al Grassiere, che in ogn'altro tempo è di 1 rotolo di ciasched'una specie di frutti, che vendono.

La detta Chiesa descritta supra sta distante dalla Terra da ½ miglio. Possiede da 8.000 pecore, vacche numero 100, et annui docati 160 d'Instrumentarij. La Chiesa sudetta di S. Antonio possiede 250 pecore, e 100 vacche, vanno uniti con le sudette della Chiesa di Loreto, la Cappella del Santissimo, del Carmine, e del Rosario dentro la Chiesa Madre, possiedono da 1.000 pecore, e 30 vacche, le quali vanno con numero descritto di sopra.


Donato Antonio Cafaro


 

Fonte: E. Novi Chavarria e V. Cocozza, Comunità e territorio. Per una storia del Molise moderno attraverso gli apprezzi feudali (1593-1744), Palladino, Campobasso 2015.

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