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Apprezzo feudale di Capracotta (II)


Cartografia a stampa di Pieter Schienk del 1700.

Si vive in detta Terra à catasto, pagando per ciasched'uno per aes, et libram, e viene governata da un Sindico, e sei eletti, però il Sindico tiene peso dell'entrate, et alla fine dell'anno del suo Governo ne dà conta due Rationali, li quali s'eliggono dal nuovo Governo, e si fanno ogn'anno al principio di Settembre, dando l'Università un memoriale al Padrone, e nomina per la creatione del Sindico trè Cittadini, atti de' quali uno n'elige à suo arbitrio il Padrone, et l'eletto Sindico chiama sei Cittadini per eletti, e tutti danno giuramento al Governatore de' benefideliti, administrando quando venessero spese extraordinarie, et la distribuzione fatta per aes, et libram, non bastasse, si fanno tasse per supplire per aes, et libram.

Stà numerata con la nuova numeratione per fuochi 183, e paga alla Regia Corte di Fiscali ogn'anno per li 42 carlini à Fuoco assignati al Banco della SS. Annuntiata annui docati 729, tarì 3, et a don Matteo Aldana annui docati 35, che uniti sono li docati 768, tarì 3. Ad Instrumentarij annui docati 140. Al Patrimonio de Sanctis del Vasto Girardo annui docati 90 per capitale di docati 2.050. Alla Chiesa di Nostra Signora di Loreto, descritta sopra, per capitale di docati 1.000 annui docati 36. A Giovanni Baccaro di detta Terra per capitale di docati 300 annui docati 15. All'Avvocati in questa Città annui docati 20. Al Consultore annui docati 20. Al Governatore per la revocatione alli banni annui docati 12. Al medesimo per l'utensili tassati in annui docati 18. Al Predicatore, che un anno il pone il Vescovo, e l'altro l'Università,che sempre li fà le spese annue docati 20. Ad uno Corriero continuo, così per portare e pigliare le lettere del Procaccio, come per altre occorrenze dell'Università annui docati 35. A quelli, ch'esiggono le collette se li dà dieci per cento per l'exattione. Alli Soldati della Militia annui docati 52, tarì 2, grana 10. Alli Guardiani delle Difese, ed altre occorrenze annui docati 20. A quelli, che fanno il catasto annui docati 7. Per carta da scrivere annui docati 5. Al Mastro d’atti per atti civili annui docati 7. Al Clero per capitale di docati 100 annui docati 8. Al Sacristano della Chiesa Matrice con peso di toccare la campana annui docati 4. Per riparatione delle case, e Taverne annui docati 10. Paga la detta Università al Sindico annui docati 50. All'Organista annui docati 12. Al Cancelliere annui docati 12. Al Baglivo annui docati 25. A due Fisici del Paese annui docati 100. Al Clero per le Processioni delle Feste solenni di S. Sebastiano e S. Margarita, e Messe che si dicono la mattina all'Alba nelli quattro Mesi d'Estate, per commodità de' Pastori, et altra gente di campagna, resto però le Messe a beneficio de' Sacerdoti annui docati 22. Alla Persona, che carrica l'orologgio annui docati 10. Al Barone per la colletta di S. Maria annui docati 43.

La detta Terra possiede, oltre che la taverna, la quale sempre stà vacua per non esser luogo di passaggio, ad un territorio demaniale di tumola 1.000 in circa di capacità, nel quale passano l'animali de' cittadini franchi, però quelle delle Chiese, e Preti, che affittandosi, si potria pagare docati 500 l'anno, però li Cittadini se lo pascolano con loro animali, e pagano li sudetti pesi, come si è detto justa consta.

Possiede il Barone il mero, et misto Imperio, quattro lettere arbitrarie, gladij potestate, banco di Giustizia, cognitione delle prime, e seconde cause civili, criminali, e miste. Possiede anco la casa Baronale, che sta all'uscire alla porta detta Nova con portone verso la strada, e s'entra in un cortiglio coverto à travi, sotto del quale è una cantina e finestra al primo ballatoro, et la porta per la quale si cala abasso alla detta cantina, e continuando la grada con due tese in grada di pietra, s'entra in una sala. Sopra il detto cortile, la quale sta senz'astrico a cielo, a mano destra del quale hanno tre camere tutte coverte a travi, e tre delle quali hanno l'aspetto sopra la strada, alle quali sono due astrichi sfondati, et una senza l'astrico a cielo, e ritornando alla strada, a finestra del portone con porta alla strada s'entra a due magazzeni coverti à travi, nel primo vi è una fossa da conservare grano di capacità di tumola 800 in circa, et nel secondo un'altra di capacità di tumola 1.000 con finestre a lume verso la strada. A destra del detto cortile vi è un'altra porta per la quale s'entra a sei altre camere, e vi è la prima con lumi verso la strada, et due altre con le porte et le rimanenti tre altre con finestre verso piede di pietra.

Possiede la Mastro d'attia, bagliva e fida per legname e carboni, collette di S. Maria, adoha delle Vicenne piane, Feudo, che hoggi si possiede dal barone Giovanni Tomaso Marchesano, due mulini con acqua uno dei quali chiamato il Molinello, sotto la detta Terra al vallone verso Mezzodì, che sta sopra il demanio dell'Università, nel luogo detto Verrino, discosto dalla detta Terra da 1 miglio, il quale solamente macina l'Inverno perché l’estate li manca l’acqua. L'altro sta distante dalla detta Terra da miglia 4, in territorio del Barone detto le Guastre, uno delli Feudi rustici nelli confini verso Agnone, con parte dell’acqua della quale macina, et il Barone per detta causa paga alla detta Università d'Agnone tumola 33 di grano ogn'anno, concedino nel medesimo luogo, vi è la valchiera per valcare li panni che si fanno nel Paese.

Possedeva il Barone diversi Feudi, cioè Macchia, Monteforte, Spedaletto, Guastra, Macchiole, Cannavine, e Cannavinelle, parte de' quali prima erano habitati, adesso solamente servono per li seminatori, et herbaggi, l'hospidaletto e tutto l'herbaggio, l’altri parte herbaggio, et herbaggi, e parte seminatori, et il Barone tiene diverse rendite sopra detti Feudi.

 

Entrate del Barone videlicet

La Mastro d'attia, da fertile ad infertile, ogn'anno docati 69. La Bagliva, fida di legna e carboni tra fertile, et infertile docati 82. Adoha delle Vicende di piana annui docati 5. Colletta di S. Maria, che paga l'Università annui docati 43. Il valcaturo tra fertile, et infertile annui docati 121. Il molino sotto il detto valcaturo vende ogn'anno, tra fertile, et infertile, tumola 157 di grano, valutasi conforme il prezzo di più anni a grana 70 il tumolo annui docatri 94. Herbaggi delli detti Feudi venduti a' cittadini per più anni, annui docati 1.000. Terraggi, e quello s'esigge in grano delli prati e colmatura, tra fertile, et infertile, annui tumola 527, alla quale summa se ne deducono annui tumola 40, che si pagano cioè all'Università d'Agnone per causa dell'acqua del molino ut supra, anni tumola 33 allo Abbate di S. Nicola, SS. Giovanni e Rocco, tumola 4 all'Arciprete, per la molinella tumola 4, restano per tumola 486, valutati a grana 60 il tumolo ut sopra, sono annui docati 291, tarì 3. L'Università ha pagato annui docati 45 al Barone per il presente d'ogn'anno, lo quale dice l'Università che qualche volta li ha pagati ma non continuatamente, et sine è protestata non voler pagare per l'avvenire.

Provvedimenti non vi ne sono stati da molti anni perché la gente è quiete. Pretendeva il Barone commandare li vassalli per serviti personali, e con cavalcature con pagare una parte del prezzo, e due all'Università che importava annui docati 16.

Sommano le sudette intrate feudali docati 1.706, tarì 1, e grana 10 dalla qual summa si ne deducano annui docati 14, tarì 3, grana 10, e 11/12, che paga d'adoha, assignati al Banco della SS. Annuntiata. Restano docati 1.691, tarì 2, grana 19, e un dodicesimo. Però al presente li cittadini di quella hanno fatto offerta per l'affitto dell'intrate sudette nella Regia Camera e per esse hanno offerto annui docati 1.800, che si presuppone non vogliano rimettervi de' proprio. E consideratosi per me il sito, aere, vista e qualità di vassalli, industria, vicinanza di città e luoghi principali e che buona parte delli territori stanno inculti e che quando vi sarrà il barone saranno cultivati, quella apprezzo una con il Palazzo ut supra descripto docati 64.000.

Et a V. S. fò riverenza.

Napoli lì, 11 d'Aprile 1671.

Donato Antonio Cafaro


 

Fonte: E. Novi Chavarria e V. Cocozza, Comunità e territorio. Per una storia del Molise moderno attraverso gli apprezzi feudali (1593-1744), Palladino, Campobasso 2015.

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