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Arrivederci, Capracotta!


Uno scatto meraviglioso di Amedeo Di Tella.

Arrivederci, paesino abbracciato alla roccia, tenero e soffice come un bambino, duro e possente come la schiena degli uomini di montagna.

Arrivederci alle fonti e al fiume di gente sul corso, alle casette, da lontano piccole lucciole nella notte delle stelle cadenti, ritrovo per le famiglie e per gli amici, da ogni parte giunti,nei giorni di festa.

Arrivederci strade sterrate di montagna e strade imbrunite di asfalto che, ogni giorno, entrate nel cuore della montagna e lì conducete chi vi percorre. Occhi sempre uguali, spettacoli sempre nuovi!

Arrivederci profili dei monti e onde dei campi, distese di sempreterno verde sotto il libero volo dei falchi!

Arrivederci vento, che ti diverti a impastare le nuvole e le fai rotolare nel cielo a giocare a nascondere il sole.

E arrivederci voci, di donne, ragazzini, bambini, giovanotti e anziani, sui portoni, nelle piazzette, all'imbrunire e al mattino, squillanti e ora sempre più distanti, ma sempre presenti nel cuore.

E arrivederci drappi blu che sventolate dalle facciate delle case e delle chiese alla vória, in sinuose pieghe, protèsi come l'abbraccio del paesello che vuole trattenere i suoi figli!

Arrivederci, arrivederci sempre, arrivederci ancora, questa volta di più, con la gioia grande del ritorno, con il tuo riflesso nello specchietto, con la radio spenta per sentire di nuovo, meglio, tra i saluti di chi va via e di chi resta l'antico ritornello: «Z'arvedéme all'òtte settiémbre».

E ci vedremo, Capracotta, perché «chi all'òtte settiémbre n'è armenùte o z'è muórte o z'è perdùte!».


Amedeo Di Tella

 

Fonte: https://www.facebook.com/, 21 agosto 2023.

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