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Attualità di Capracotta


Piazza Capracotta anni 70
Avventori dello Sci Club e del Bar Centrale (foto: F. Di Tella).

Capracotta, agosto.

L'avvenire di Capracotta non deve riguardare solamente i cittadini di Capracotta. Il problema turistico di questo paese è problema regionale, problema molisano. Non vorremmo che quanto è successo ieri per Termoli si debba verificare anche per Capracotta. Ieri Termoli dava dei punti a Pescara. Poi Pescara protetta dal fascismo si impose. Oggi un'altra protetta città abruzzese è in concorrenza con Termoli: Vasto. E Termoli deve sostenere sforzi non comuni per poter andare dignitosamente avanti, vale a dire con una certa coerenza al suo bel mare ed alla industriosità dei suoi cittadini ed alle esigenze della vita moderna. E Di Bitonto, apprezzato sindaco di questa nostra rilucente città marinara ne sa qualcosa. E quel che abbiamo scritto per Pescara nei confronti di Termoli potremmo ripeterlo per Roccaraso nei confronti di Capracotta. Ma Roccaraso ormai è satura e quindi Capracotta potrebbe avere via libera. Niente affatto: la via non è libera. Ecco Scanno, ecco Pizzoferrato... Enti potenti e uomini autorevoli proteggono ancora oggi, come ieri, gli Abruzzi. Chi protegge Capracotta? Che si sappia, nessuno. Non sarà certo la locale così detta industria in evidente decadenza, né quella del legno che assicureranno a Capracotta, quell'avvenire turistico che merita e che dovrebbe essere nei voti di tutti i molisani. Avvocato Franco Ciampitti che ne dite?

Sappiamo che è intenzione dell'E.N.A.L. organizzare a Capracotta una gran festa che dovrebbe rientrare nel programma di valorizzazione del Molise nel cui senso l'E.N.A.L. stesso si muove. Attendiamo dagli amici Mucci e D'Alessandro una conferma. Siamo convinti che i cittadini di Capracotta ed i loro amministratori accoglieranno con piacere questa notizia.

Fra una graziosa villeggiante a Capracotta e l'asiatico Confucio non ci deve essere accordo se, nonostante una certa saggia massima da quel Dio dettata e che bene andrebbe al caso nostro, o meglio, al caso della graziosa villeggiante, costei continua ad essere tormentata da un dubbio tremendo. Ovidio, il dolce Ovidio, quando era lasciato da un amore o egli stesso lasciava, non se la prendeva tanto e se ne procurava un altro. E così come delicata farfalla passava da fiore a fiore. Oppure beveva.


Durante Antonarelli

 

Fonte: D. Antonarelli, Attualità di Capracotta, in «Momento-Sera», VII:194, Roma, 15 agosto 1952.

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