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Biblioteca altosannita #5


Panorama di Vastogirardi
Panorama di Vastogirardi (foto: A. Mendozzi).

«Vastogirardi è uno dei paesi più pittoreschi dell'Alto Molise, forse non sufficientemente apprezzato», così esordiva l'arch. Franco Valente nel 2003 in merito alla scheda storico-descrittiva di Vastogirardi contenuta nei suoi "Luoghi antichi della Provincia di Isernia". Effettivamente Vastogirardi sembra ricevere, almeno in termini mediatici, meno di quel che realmente offre. Noi capracottesi, ad ogni modo, siamo molto legati da antica amicizia ai vastesi.

Per quanto riguarda la presenza di Vastogirardi nella storia della letteratura italiana ed internazionale, al netto dei libri che parlano della Seconda guerra mondiale, della sua squadra di calcio o degli importanti scavi archeologici in località S. Angelo, il nome di Vastogirardi resta indissolubilmente legato ai Petra, la famiglia ducale che trovò in Augusta Caterina Piccolomini Petra la punta massima nell'arte delle lettere. Nel '700 ebbero infatti una certa risonanza i suoi "Avvertimenti ad Ugone suo figlio", un pamphlet pubblicato in prima edizione nel 1765 a Firenze dallo stampatore Andrea Bonducci (1715-1766). In quell'amabile libello la «Duchessa del Vastogirardi» dava vari consigli al figlio: se, nel primo canto, si trattava di raccomandanzioni di carattere generale, nel secondo gli confidava come vivere nel mondo per raggiungere la felicità, mentre nel terzo lo ammoniva sul matrimonio e sulle qualità che doveva possedere la sposa ideale.

Tuttavia, Vastogirardi fa capolino in almeno due romanzi, pubblicati entrambi nel terzo millennio. Mi riferisco a "La distanza fra noi" della scrittrice britannica Maggie O'Farrell e di "Chewing gum in holy water" (da tradurre come "Gomma da masticare in acqua santa") dell'australiana Cheryl Hardacre.

Nel primo caso trattasi di una storia ai limiti dell'impossibile, che diventa possibile grazie alla bravura dell'autrice. Due mondi distanti, due luoghi lontani, due persone inconsapevoli l'una dell'altro: è un freddo pomeriggio di febbraio quando Stella scorge a Londra un uomo dai capelli rossi che non vede da molti anni ma che pur riconosce; nello stesso istante, dall'altra parte del mondo, a Hong Kong, Jake sente che la sua vita è in pericolo. I due protagonisti, Stella e Jake, saranno accomunati dalla fuga e da un nome che finirà per segnalre il loro destino, una fuga che comunque li porterà ad unirsi. È proprio Stella il personaggio che più ci interessa in quanto, alla ricerca delle origini di sua madre Francesca, aveva già tentato, appena diciannovenne, una fuga in Italia:

I genitori di Francesca, Valeria e Domenico Iannelli, provengono da un paesino di una zona montuosa e ricca di boschi dell'Italia. Se la nazione è uno stivale, il paesino si trova nel punto in cui la caviglia è più sottile e l'osso si restringe sopra i tendini del piede. Nella piazza principale, dove di sera la gente si ritrova per la passeggiata e per parlare degli eventi del giorno, c'è un ponte a doppia arcata: lì il torrente che scende dai monti si divide in due, una metà scorre verso l'Adriatico, l'altra verso il Tirreno. Dopo cinquant'anni Valeria sapeva ancora riconoscere qualcuno della sua zona, dote che non mancava mai di stupire Stella. «Agnone – le sussurrava quando una donna entrava nel bar, – potrei giurarci. Oppure Vastogirardi». Stella sbirciava oltre il bancone per vedere la donna di mezza età con il fazzoletto di seta, i lgolfino e l'aspetto di qualsiasi altra donna di Musselburgh, poi guardava la nonna che si protendeva a salutarla in italiano, speranzosa. Valeria sposò Domenico nella chiesa della piazza dove il torrente di divide in due. Indossava l'abito della madre e le scarpe della cugina. Durante la cerimonia, suo padre, proprietario della farmacia del paese, non sorrise nemmeno una volta. Non voleva che la figlia sposasse un contadino, un uomo la cui famiglia lavorava la terra da generazioni. Domenico aveva trovato lavoro da un padrone all'estero e dopo due giorni sarebbe sparito in un posto chiamato Edimburgo. Lui non riusciva a capacitarsi del fatto che sua figlia si offrisse di diventare una vedova bianca, una donna abbandonata dal marito che andava a servire gelati ai miscredenti.

"La distanza fra noi" avrebbe un buon canovaccio se non fosse che la narrazione è poco lineare: troppi i salti temporali che la rendono frammentata e confusa. Inoltre le vite dei due protagonisti sono raccontate in parallelo e, a volte, si fatica a capire quando si parla di avvenimenti passati od attuali. Non si tratta, insomma, di un romanzo indimenticabile, ma conserva una sua dignità nel novero della letteratura continentale contemporanea.

Il secondo libro, "Chewing gum in holy water" è la biografia di Mario Valentini scritta da sua moglie Cheryl. Valentini - si legge nel risvolto - è stato un valido attore e sceneggiatore cinematografico che ha partecipato a diversi film di Federico Fellini, e d'altronde la sua infanzia si è svolta tutta negli Abruzzi. Purtroppo non esiste una traduzione italiana di questo romanzo pubblicato nel 2006 da Allen & Unwin ma posso comunque presentarvi due passaggi in cui viene menzionato il paese di Vastogirardi, il primo dal punto di vista naturalistico, il secondo per via della celebre festa del Volo dell'Angelo, che si tiene nei primi tre giorni di luglio:

We are on the peak of the hill, the highest point of the village of Vastogirardi. No less a position for the most consecrated of buildings. The road ends at the church and spirals downward, twirling around the mountaintop in ever-widening circles. The shortest way to the manse, our house, is via a narrow path that goes directly down the hill, creeping between buildings and intersecting with the road at each of its loops around the peak.
The Festa is an annual religious festival that the village of Vastogirardi holds to give thanks to the Madonna, and each year a young girl is picked from the village to be the flying "angel". I thought it was funny when I first saw this girl tied to a wire dangerously high from the ground. She flew from a rooftop down to the church door where a wooden statue of the Madonna was waiting to greet her. The "angel" - dressed in white - flies three times along the wire into the arms of the Madonna, each time bearing a different gift. That night there is a procession and fireworks and the next day the angel's flights are repeated, but this time she's dressed in blue

Insomma, dopo la rapida e sommaria ricerca effettuata nelle biblioteche digitali, Vastogirardi appare inserita in almeno due libri, ognuno di essi memorabile a modo suo: da un lato una sorta di galateo settecentesco, dall'altro una storia struggente di affetti e radici ritrovate.


Francesco Mendozzi

 

Bibliografia di riferimento:

  • C. Hardacre, Chewing gum in holy water, Allen & Unwin 2006.

  • M. O'Farrell, La distanza fra noi, trad. di S. De Franco, Guanda, Modena 2015;

  • F. Valente, Luoghi antichi della Provincia di Isernia, Enne, Bari 2003.

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