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Cicciotto


Cicciotto Di Nardo (1897-1979) al raduno nazionale dei combattenti e reduci a Roma, 2 giugno 1961.

Con il giornale sotto il braccio, l'immancabile cappello, avanzava rapido, come diretto ad uno scopo preciso, determinato, ma pronto a fermarsi per salutare ora questo ora quello, ben disposto alla battuta e al confronto.

Cicciotto s'incontrava per le vie del paese, conosciuto da tutti per il mestiere di calzolaio che da sempre lo aveva impegnato a creare o riparare scarpe con particolare destrezza.

Si fermava quasi compiendo una piroetta improvvisa, poi guardandosi intorno con gli occhi vivaci e gesticolando, imbastiva animate discussioni con i passanti in cui la politica era l'argomento preferito: l'impegno che metteva sembrava voler convincere gli altri a rafforzare il proprio ideale in una sorta di rinnovata esaltazione.

L'esperienza della guerra e del fascismo aveva prodotto in lui una determinata e coerente risposta: con vanto si diceva socialista e con tenacia sosteneva le sue ragioni.

Il pensiero e le parole per lui sembravano correre veloci, ma non lo distraevano dalla concretezza di una famiglia da campare e per la quale si prodigava con soddisfazione.


Flora Di Rienzo

 

Fonte: F. Di Rienzo, Piccolo florilegio, Capracotta 2011.

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