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Ciro il gatto giocherellone



Ciro è il re della casa. Era solo e non si reggeva in piedi, magrissimo, quando lo vidi per la prima volta abbandonato sul retro di casa. Ero appena tornato da Capracotta nell'Alto Molise, dove da alcuni anni, in estate, organizzo incontri culturali. Quella mattina stavo schiacciando le mandorle, una bella cassetta donatami dall'amica Luciana.

Un lavoro paziente e rilassante, quando sentii un miagolio provenire dalla legnaia, mi girai e non senza una comprensibile sorpresa vidi un gattino rosso. Mi avvicinai, lo presi in braccio e vidi che era un maschietto. Entrai in casa per prendere un po' di latte e lo versai in una ciotola. Il gattino si avvicinò subito al cibo e gradì molto. Si vedeva che aveva fame!

Ripresi a schiacciare le mandorle con un martello, ero ancora all'inizio del lavoro, ma la mia attenzione era rivolta alle mosse del gatto. Lui tentò più volte di salire sul tavolo, ma senza riuscirci. Poi gli misi uno sgabello più basso e così prima salì su quest'ultimo e poi finalmente sul tavolo.

Per tutta la mattinata rimase al mio fianco osservando le varie operazioni che stavo eseguendo. Poi rientrai in casa, ma lui con un balzo mi seguì dappresso e allora capii che mi aveva scelto. Lo chiamai Ciro perché in me vive uno spiritello partenopeo giocoso. La sua vista mi mise subito allegria e da quel lontano Agosto del 2013 non ci siamo più separati.

Dopo la morte di Nocciolina, tranne che per un brevissimo periodo in cui s'aggirava intorno casa un gatto nero, non avevo avuto più rapporti diretti con gli animali domestici.

Nelle belle giornate di sole Ciro ama sostare sdraiato sull'uscio di casa. Ti guarda, ti scruta e ti porge il capo, desideroso di coccole. Non c'è giorno che non faccia le fusa e angolo di casa che non abbia visitato. Poi lo vedi correre, come una freccia rossa, tra le erbe dei campi, ad inseguire una foglia che vola e un senso di libertà si fa spazio in me a dilatare l'anima.

Ciro è un gatto giocherellone, si nasconde dietro la porta e poi all'improvviso ti fa l'agguato! È un incredibile predatore e si muove con una velocità supersonica. Una volta si vide circondato da tre cani e la situazione si stava facendo pericolosa, tant'è che mi rivolsi ai loro padroni invitandoli a richiamare i cani. Ebbene, Ciro con un balzo, davvero felino, è il caso di dirlo, salì su un albero fino all'altezza di circa 4 metri. E ai poveri cagnacci, con un palmo di naso, non rimase che abbaiare!

Non c'è topo che transiti nei paraggi che si lasci sfuggire. Una volta portò davanti casa un piccolo serpente e in un'altra occasione anche una bellissima talpa. Un giorno mi accorsi che si era posizionato sul cornicione del terrazzo, in una postazione favorevole, intento a fare un agguato a qualche uccello. È un'ira di Dio! E così, mentre all'esterno non sta fermo un attimo, una volta che rientra dentro casa, mi vien voglia quasi di dire impropriamente, si mette le "pantofole" e diventa pacioso!

In questo scorcio invernale non ama uscire di casa preferendo stare al calduccio. Il suo posto preferito è davanti al caminetto. In estate, invece, si posiziona nei posti più ventilati e ombreggiati e a volte lo vedi sopra un albero come una vedetta. Ha imparato ad aprire le porte appendendosi alle maniglie! Addirittura apre l'armadio!

Spesso sale sulla mia scrivania e si posiziona a fianco del computer come in questo momento, quasi a suggerirmi le cose che devo scrivere su di lui! A volte sale anche sulla tastiera mandandomi in tilt il computer!

In quei momenti mi vien voglia di strozzarlo, poi lo guardi e ti passa l'incazzatura! Tutti i miei amici conosco Ciro, ma lui non ama molto farsi prendere in braccio, come vorrebbero alcuni, preferendo stare in nostra compagnia sdraiato sul divano.

Questo è il "mio" Ciro, un gatto anarchico che come tutti i felini ama la libertà. È un gatto adulto e grosso di corporatura, ha un pelo lucidissimo con belle striature ed ha una coda bellissima che sembra un pennacchio! Ormai il gatto fa parte della mia vita, lui sa le mie abitudini ed io le sue, Ciro il fedele compagno delle mia quotidianità.


Michele Meomartino

 
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