Tranquilli pascoli di Capracotta, Molise, a cui le greggi scendono per svernare.
E tutto il paese con una grande fiera si attrezza per i mesi da trascorrere in casa.
Scaldini e bracieri per coltivare i geloni.
La foto da mandare alla pastora in contrada su in montagna.
Dulcamara raccomanda i callifughi con serpe di Esculapio e un indovino trasmette i responsi ottenuti per telefono dall'aldilà.
Se un raglio d'asino non sale al cielo, qualche fantino nel galoppo vola a terra.
Gli scolari dimostrano di essere più bravi dei somari.
Dall'alto della propria cavalcatura il vincitore esclama:
– Però, che ciuccio è!
Fonte: Strapaese. Domenica a Capracotta, in «La Settimana Incom», 357, Istituto Luce, 28 ottobre 1949.
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