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Huomini illustri ne' tempi delli Re Aragonesi


Il volto di Calzella Carfagna scolpito al rione della Terra Vecchia.

Nella Terra di Capracotta del Contado di Molisi fioriva in quelli tempi la famiglia Carfagna, la quale producendo alcuni huomini insigni nella toga, e nell'armi, ha dato a quella non poco honore, e riputatione, & havendo fatto acquisto di molte ricchezze, fè compra di buone terre, e feudi. Bernardino Carfagna prese lo grado di Dottore in Napoli alli 5 di Giugno 1490 e per esser divenuto famoso nelle leggi, li furono commesse le più importanti cause di quelle parti, & adoperato in Regij ufficij. La Regina Giovanna Infanta d'Aragona Principessa di Sulmona commise a Bernardino, & a Constantino d'Airola Regio Consigliere à 28 di Maggio 1494, una causa di Confini, che si litigavano tra Tiberio Caracciolo Signore del Casale di Rocca d'Abbate, e la Comunità d'Agnone. Nel 1499 fu dal Re Federigo fatto Giudice, & Auditore della Provincia d'Abruzzi, e poi provisto d'altri Regij ufficij.

Salvitto Carfagna comprò da Bartolomeo Carrafa li Castelli di Pietrabondante, e di Caccavone, e il Casale delli Pizzi, e n'ottenne il Regio assenso alli 8 di Gennaro 1515, e poi dal medesimo li furono vendute le Terre delli Carovilli, e Castiglione, e n'hebbe l'assenso a 7 di Marzo 1515. E nell'anno 1518 comprò dallo stesso Bartolomeo una parte di Castel di Sangro col vassallaggio, e con tutte le ragioni feudali.

Nelli medesimi tempi visse ancora Calzella Carfagna Capitano di gran valore, il qual mentre serviva l'imperador Carlo V, nell'ufficio delle artigliarie, fu chiamato da Papa Clemente VII che lo creò Prefetto, e general Capitano di tutte l'artegliarie, machine, e monitioni da guerra dello Stato Ecclesiastico a tempo che teneva l'esercito in Toscana contra Fiorentini, come si vede in un ampissimo Breve, che ne li spedì in Bologna alli 8 di Novembre 1529 sub anulo Piscatoris, che da suoi discendenti in Capracotta si conserva nel cui principio è

Dilecto filio Calzellæ de Carphaneis nostro, & Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Tormentorum bellicorum, seu Artelleriarum Præfecto, seu Capitaneo Generali.

E poi oltre altre vi inserisce con sua non poca lode.

Nemo se nobis obtalis nec aptior, nec magis dignus, quam tua devotio, cui curam huiusmodi demandaremus, quiq. maiori cum studio, fide, ac peritia cum nobis, tum Serenissimo ipsi Cæsari sis satisfacturus, cuius quidem Serenitas & si te à se demoveri, tuoque ministerio tam egregio, & fido si aliqua ex parte privari ab alijs non facilè pateretur, pro eo tamen benevolentia, & amicitia vinculo, quod inter eam, & nos intercedit, proque perpetuo eius nobis, & S. Rom. Ecclesiæ, cuius optimum, & observantissimum filium se præstat gratificandi studio libenter permisit, ut nos quoq. & eadem Ecclesia hos tuæ virtutis fructus perciperemus.

Da questo si vede, che pe 'l suo molto sapere, e virtù fu carissimo alli due supremi Capi della Christianità, i quali sapendo ben conoscere i meriti delle persone, facevano elettione de i migliori, che trovar si potessero per lor servigio. E mentr'egli perseverava in si degno carico, venne a morte nell'assedio di Volterra in Toscana, come riferisce il Giovio, che ne fa honorata mentione.

Produsse etiandio tant'altri valorosi personaggi, che dir si può essere stata questa casa un Seminario di Guerrieri, e fra gli altri Gio. Battista, che militando nel 1517 in Lombardia sotto D. Antonio di Leva, con carichi al suo valor convenienti, infermatosi nella Città di Pavia, dopo c'hebbe dal suo Generale ricevuto ogni gran honore, vi venne a morire, e nel suo funerale furono fatte quelle dimostrazioni, che a gran soldati far si sogliono; e volendo in parte mostrarseli grato, fè subito nel medesimo luogo, e grado assentare un nipote di quello per nome Desiderio quantunque giovanetto, ch'ivi assisteva.


Giovanni Vincenzo Ciarlanti

 

Fonte: G. V. Ciarlanti, Memorie historiche del Sannio, Cavallo, Isernia 1644.

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