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L'illusione dell'umanità


G. Wood, "American Gothic", 1930, olio su tavola.

Nel giorno di capodanno tre coppie partirono per una gita, decisi ad andare lontano. La prima coppia eran due giovani amanti; nella seconda l'uomo era sì fidanzato ma non con la donna che l'accompagnava; la terza coppia era infine formata da moglie e marito.

Partirono tutti insieme, ogni coppia con la propria automobile, finché ad un certo punto giunsero ad un trivio. Le prime due coppie, le più giovani, scelsero le due strade migliori, quelle più belle, ornate di fiori profumati. Lungo il percorso per vie splendide e odorose, contenti come boccioli in piena maturazione, arrivarono in un hotel di gran lusso, tutto ricoperto d'edera e fiori, dove trascorsero un buon capodanno.

I due amanti, qualche giorno dopo, decisero di andar via, ma la mattina della partenza, all'ora del risveglio, non appena aprirono gli occhi, realizzarono di non trovarsi più nella loro camera d'albergo. Stavano ora dentro un mondo oscuro, un'immensa foresta precipitosa, ai lati della quale si ergevano due monti altissimi che a malapena lasciavano intravedere un gruppetto di stelle in cielo. Non trovando alcuna via d'uscita, gridarono pietosamente, senza che anima viva li sentisse. Dopo cento giorni, riusciti chissà come a fuoriuscire da quella foresta, non gli erano rimasti che i soli vestiti indosso.

La seconda coppia - quella costituita da un fidanzato infedele e una donna - alloggiava nel medesimo albergo e si svegliò anch'essa di buon mattino, pronta per riprendere la strada di casa. Proprio quella mattina i due si svegliarono però in un castello situato sulla cima d'un colle a forma di cono, circondato da un grande specchio d'acqua. Anch'essi gridarono come matti, senza che nessuno riuscisse a sentirli. Dopo trenta giorni, mangiando con disperazione soltanto erba selvatica, videro passare un'aquila a bassa quota e, quando il rapace si venne a trovare sopra le loro teste, s'aggrapparono alle sue zampe, riuscendo a tirarsi fuori da quella situazione e a mettersi in salvo.

Moglie e marito avevano invece imboccato una piccola stradella brecciata. Dopo un lungo tragitto trovarono un modesto albergo e fu lì che trascorsero il capodanno, dopodiché tornarono felici e contenti nel loro paesino. Il cuore, la dolcezza e il loro sorriso vennero davvero a trovarsi tra i fiori e le rose. La mattina della partenza s'erano infatti levati al sorgere del sole e dopo la giornata di festa erano tornati al paese natio, percorrendo la stessa piccola stradella brecciata dell'andata. A loro sembrò di tornare dal viaggio di nozze.

Giunti a casa, cercarono i compagni di gita ma ogni tentativo risultò vano. Solo dopo tantissimi giorni fu possibile rincontrarsi ma il viso dei primi quattro non era più quello di una volta.


Olindo Paglione

(a cura di Francesco Mendozzi)

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