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Jersey City spazza la neve di Capracotta (II)


Spazzaneve di Capracotta
Il vecchio spartineve di Capracotta, danneggiato dai nazisti (foto: J. Birns).

Fino a questo punto arriva la versione ufficiale. Però, dalle lettere dei parenti residenti a Jersey City, la storia appare leggermente diversa. È vero che il vecchio spazzaneve fu distrutto dai tedeschi in fuga nella valle del Sangro, è vero che il sindaco Carnevale scrisse al Mayor di Jersey City, ma l'idea del "Capracotta-Clipper" è nata in America, dalla mente stessa del sindaco John V. Kenny. Alcuni capracottesi residenti a Jersey City, tra i quali Francesco Angelaccio e Vincenzo Sozio, in lettere al cugino Felice Santilli, sarto di Capracotta, danno allo «affare dello spartineve» un'origine puramente politica: nel mese di gennaio prossimo, nello stato del New Jersey si svolgeranno le elezioni e i voti dei 35 mila italiani hanno la loro importanza. L'idea dello spazzaneve a Capracotta sembra sia stata concertata tra il Mayor e il deputato italo-americano Louis P. Messano: appena venuti a conoscenza del progetto, alcuni oriundi capracottesi avvertirono d'urgenza i loro parenti, questi corsero dal sindaco Carnevale che spedì la famosa lettera. La versione è resa più valida dal seguente particolare: lo spazzaneve fu comprato dal comune di Jersey City prima di iniziare la sottoscrizione, e ciò dimostra che se invece di 20 mila dollari - prezzo pagato per l'apparecchio - se ne fossero raccolti di meno, lo spazzaneve sarebbe stato inviato ugualmente al comune di Capracotta.

Don Gennarino va e viene da Roma e conta i giorni che mancano al 1° dicembre. L'altro giorno, gli è giunta una lettera del signor Giovanni Arbitello, abitante di Trenton, poco distante da Jersey City, nella quale gli si raccomandano quattro punti fondamentali: i ringraziamenti al sindaco di Jersey City, appena il "Capracotta-Clipper" avrà toccato la strada da Monte Forte a Monte Capraro, una pergamena del comune con le firme dei consiglieri e del sindaco, una strada del paese intitolata al nome di John V. Kenny e un premio alla donna che metterà per prima un figlio al mondo al quale vengano imposti i nomi di John e Vincent. Gennaro Carnevale è già al lavoro e la leggenda del premio ha già messo in allarme le future madri di Capracotta. La pergamena, dice il vice-sindaco Pettinicchio, costerà trentamila lire ma si farà uno storno di bilancio. Per la strada, è opinione che al Mayor del "Capracotta-Clipper" verrà intitolata la via d'accesso al villaggio.

Il 16 dicembre la Capracotta ufficiale sarà tutta a Napoli. I pastori, i borghesi, i cacciatori, i carbonai, le donne si rovescieranno in piazza per salutare Gennaro Carnevale seduto al volante del "Capracotta-Clipper" con la fascia tricolore di sindaco. I maligni sussurrano che lo spartineve consumerà troppa nafta e che alla fine bisognerà venderlo a un comune più ricco per contentarsi di uno meno costoso. Ma questo è un discorso «d'opposizione» del quale non bisogna tener conto, almeno per ora. Gennaro Carnevale ha legato il suo nome all'impresa e il suo immediato programma conta già il piano di lotta contro i lupi che infestano le montagne vicine e che l'anno scorso sbranarono un soldato, certo Del Castello, mentre due settimane fa hanno assaltato una stalla alle porte del paese. Così si chiude la storia del "Clipper": Capracotta avrà lo spazzaneve e il Mayor Kenny i voti elettorali degli italiani del New Jersey.


Ilario Fiore


 

Fonte: I. Fiore, Jersey City, NJ, spazza la neve di Capracotta, in «La Settimana Incom», II:46, Roma, 12 novembre 1949.

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