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In memoria dei martiri della Resistenza capracottese


Martiri di Capracotta
Un'illustrazione di Alfredo Policella sulla fucilazione dei fratelli Fiadino.

Era d'autunno.

A sera, una pallida luce spiò il terrore sul volto di un popolo affranto, mentre nel bosco vagava ancora l'eco degli spari sulla scia nerastra della morte.

Sopra il cupo odiare dell'uomo la pietà del cielo si sciolse in lacrime amare, mescolandosi a quelle dei figli e delle madri.

Anche l'ultima rondine migrante lasciò cadere la sua stilla di pianto, simile a piccola gemma, perché rilucesse nei cuori di pietra da fittissima tenebra ravvolti.

In quell'orizzonte chiuso, senza suoni, senza un palpito, senza neppure un vibrare di ciglia, giunse amico il suon d'una campana - quello della Madonnina - a invocare pace sul mondo senza pace.

A notte, su quei due corpi accolti nel materno grembo della terra, si affacciò - per vegliare - un trèmulo brillare di stelle, simile a stormire di piante a primavera, annuncio e segno di resurrezione.


Michelino Di Lorenzo

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