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Mini-storia del VII "Campeggio Piedigrotta" del 1956



Siamo arrivati al 7° Campeggio che ha una storia abbastanza notevole cioè per trovare un posto nuovo mi avevano detto di andare ad Agnone nel cuore del Molise. Arrivati ad Agnone, trovammo un paese pelato. Non c'era una pianta a pagarla 1 milione e continuando su quella strada arrivammo a Pescopennataro. Usciti da Agnone si scatenò un uragano ed allora noi andavamo a tentoni proprio. Andavamo in macchina tra una pioggia così intensa che noi avevamo deciso di fermarci a Pescopennataro dove la G.I.A.C. cominciava a fare i suoi corsi estivi.

Abbiamo visto ad un certo punto un paese, ci siamo fermati: era Capracotta, avevamo superato Pescopennataro senza accorgercene.

Decisi di continuare a scendere e siamo arrivati a Vastogirardi e dopo abbiamo letto fortunosamente un cartello: "Foreste demaniali di Montedimezzo - Luogo per i campeggi". Poiché il posto era magnifico mi precipitai a chiedere il permesso alle guardie forestali.

Quell'anno feci una pazzia curiosa; chiesi a Guadagnelli, siccome avevamo molti materiali, di darci un camion con il rimorchio che si dimostrò una mia pazzia per le difficoltà di manovra.

Adesso è l'epoca in cui il campeggio comincia a crescere in numero in attrezzature ma lì a Montedimezzo bastavano le tende perché anche se non avessimo avuto niente, la cucina era già montata, la corrente era dappertutto e c'erano perfino i bagni nel bosco con docce.

Non eravamo molto uniti perché essendoci poco spazio eravamo sparpagliati un po' qua e un po' là.

La gita la facemmo a Capracotta a piedi; fu una camminata abbastanza lunga, però il paese interessante ed ospitale.

Come al Matese ci appoggiavamo a Lauro, a Montedimezzo ci appoggiammo ai granatieri di Savoia che disponevano di un'immensa spianata che da San Pietro Avellana va a Castel di Sangro.


Vincenzo Giusto

 
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