La Comunità europea si riunì nella primavera del 1962 per approvare il bilancio consuntivo della Banca europea per gli Investimenti riferito all'anno precedente. Per il Belgio erano presenti Jean van Houtte e André Dequae, per la Germania c'erano Franz Etzel e Heinz Starke, Pierre Werner rappresentava il Lussemburgo e per i Paesi Bassi figurava Jelle Zijlstra. Il governo italiano mandò Paolo Emilio Taviani e Roberto Tremelloni, avvicendatisi al ministero del Tesoro il 21 febbraio '62; l'esecutivo francese inviò invece Wilfrid Baumgartner e Valéry Giscard d'Estaing, anch'essi ministri delle Finanze e degli Affari Economici succedutisi un mese prima. Dalla suddetta relazione annuale emergevano dati positivi, tanto che, ad esempio, l'aumento relativo massimo degli investimenti in termini reali si era avuto in Italia (11%, contro il 15% nel 1960) e in Francia il volume degli investimenti era aumentato dell'8%, superando così il 6% dell'anno precedente.
Nell'arco del 1961, dunque, i rappresentanti dei sei Paesi fondatori, assieme a Paride Formentini (1899-1976), presidente del C.d.A., si erano riuniti periodicamente nella sede centrale di Bruxelles, ma più spesso si erano incontrati nell'ufficio di Roma - un anonimo palazzo di via Sardegna, 38 nel Rione Ludovisi - visto che il presidente era italiano. Nel gennaio 1962 il ministro francese Wilfrid Baumgartner era a Roma per comunicare al presidente Formentini l'imminente passaggio del testimone nelle mani di Giscard d'Estaing e - incredibile ma... vero? - pochi giorni dopo visitò Capracotta. A riportare questa notizia di colore fu l'Europeo, il celebre settimanale d'attualità.
La cosa sorprendente sta nel fatto che l'Europeo aveva sbagliato persona. Nel riconoscere monsieur Baumgartner, scrisse che questi era il presidente della Confederazione Svizzera. In realtà nel 1962 il presidente elvetico era Paul Chaudet, un uomo che ha lasciato più ombre che luci, per via delle ingenti spese militari a cui ha sottoposto uno Stato per sua definizione neutrale. La cosa ancor più sorprendente è che l'Europeo aveva (a mio avviso) preso un enorme granchio, in quanto il Baumgartner che aveva "pizzicato" a Capracotta non era nemmeno il ministro francese bensì un suo omonimo che ben conosceva Capracotta, cioè il magistrato casertano Alessandro Baumgartner (1906-1977), consigliere di corte d'appello e appassionato di disegno.
Questi, infatti, era stato un assiduo frequentatore di Capracotta, tanto che, tra il maggio e il luglio 1931, aveva realizzato una decina di inchiostri sulla nostra cittadina - che la ritraevano da ogni scorcio - vergati con varie tecniche. Evidentemente nel gennaio del 1962 il consigliere Baumgartner voleva ritrarre Capracotta imbiancata, e qualche malinformato pensò che fosse il presidente svizzero o additittura un ministro di Francia!
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento:
Banca europea per gli Investimenti, Relazione annuale 1961, Lesigne, Bruxelles 1962;
Grisurin, Dans la rue..., in «La Sentinelle», La Chaux-de-Fonds, 10 gennaio 1962;
F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, voll. I e II, Youcanprint, Tricase 2016-2017.
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