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Nicola di Bari... o di Capracotta?


Il cantautore Michele Scommegna, in arte Nicola di Bari.

Il cognome Scommegna è originario di Barletta, stando a quello che dice Enzo Caffarelli, esperto di onomastica italiana. Quel cognome è presente anche a Margherita di Savoia (BT) e, soprattutto, a Zapponeta (FG). È di origine incerta, ma Caffarelli ipotizza che possa trattarsi del cognome Colmegna con -s prostetica; Colmegna viene però dal toponimo lombardo Colmegno, fraz. di Luino (VA) o dalla voce dialettale colmegna, ossia "trave portante del tetto". Ma allora come si può spiegare la diffusione di Scommegna perlopiù al Sud?

La più antica attestazione di quel cognome la si trova infatti nella Capracotta del Cinquecento, giacché frate Serafino Montorio, nel suo "Zodiaco di Maria", narrò una storia miracolosa avvenuta in Puglia nel 1566 che aveva per protagonista un certo «Niccolò di Scomegna, della Terra di Capracotta», storia che ho prontamente approfondito tre anni fa in uno specifico articolo. Se poi pensiamo che i nostri transumanti erano soliti passare sul ponte di Rivolo, tra Manfredonia e Zapponeta, la presenza in Capitanata del cognome capracottese Scom(m)egna diventa un sillogismo.

Il più famoso personaggio pubblico italiano a portare quel cognome è Nicola di Bari, cantautore che ha conosciuto un grande successo commerciale nei vent'anni che vanno dal 1963 al 1983, anche se l'apice l'ha raggiunto nel 1970 con "La prima cosa bella", canzone arrivata seconda al 20° Festival di Sanremo, e l'anno successivo con "Il cuore è uno zingaro", che invece stravinse. Nicola Di Bari è stato il quarto cantante a vincere Sanremo per due edizioni consecutive, poiché vinse anche nel 1972 con "I giorni dell'arcobaleno".

All'anagrafe Nicola di Bari si chiama Michele Scommegna e risulta nato proprio a Zapponeta il 29 settembre 1940 da un agricoltore, Matteo, e una cardatrice di lana. In un'intervista rilasciata a Repubblica il 17 luglio 2011, l'artista disse che «diventai Nicola di Bari perché a Bari il Santo mi aveva fatto davvero una grazia». Mi chiedo: se si fosse chiamato Nicola di Capracotta avrebbe avuto lo stesso successo?



Francesco Mendozzi

 

Bibliografia di riferimento:

  • E. Caffarelli, Frequenze onomastiche, Soc. Ed. Romana, Roma 1996;

  • C. Gentile, Raccolta delle poesie "non sparse", a cura di D. Padalino, Foggia 2005;

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, Youcanprint, Tricase 2016;

  • S. Montorio, Zodiaco di Maria, ovvero Le dodici provincie del Regno di Napoli, Severini, Napoli 1715.

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