« Non voglion più la paglia, –
diceva a suo fratello
l'addetto a governare
i muli e l'asinello.
– Appena che mi vedono
col sacco della paglia,
i muli solo annusano
e l'asinello raglia... »
Rispose suo fratello:
« Dovresti, o cominciare
curarli a bastonate...
o, se non va, provare
a cucinargli i pasti!...
quand'han poco appetito,
fino a che si riprendono.
Così tutto è finito... »
Si offese l'altro, e disse:
« Da oggi ci andrai tu!...
o soffriran la fame,
ch'io non ne posso più... »
Si stava litigando.
Anch'io c'ero presente.
Proposi un mio consiglio
che esposi immantinente.
« Avevo anch'io un asino, –
spiegai, – fate attenzione,
risolse un caso simile,
la mia bella invenzione:
gli "occhiali a vetro verde".
Solo questo bastava,
per l'appetito all'asino...
Però, quando mangiava
meglio era sorvegliarlo
ché, quando avea più fame,
era possibilissimo
provare anche il letame!...
Il verde fa qualcosa
come pei pesci l'esca.
Gli fa sembrar la paglia
simile all'erba fresca! »
Crescendo l'uditorio,
mi vidi circondato
da molti che volevano
meglio esserlo spiegato...
Intanto ai genitori
corsero i due fratelli
contenti a raccontarglielo...
Però trovaron quelli,
meno di lor contenti,
e meno entusiasmati.
E molto allegramente
ci risero beati!
(1972)
Nicola D'Andrea
Fonte: F. Mendozzi (a cura di), Prima antologia di poeti capracottesi, Youcanprint, Lecce 2023.