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Gli occhiali all'asino


Nicola D'Andrea

« Non voglion più la paglia, –

diceva a suo fratello

l'addetto a governare

i muli e l'asinello.


– Appena che mi vedono

col sacco della paglia,

i muli solo annusano

e l'asinello raglia... »


Rispose suo fratello:

« Dovresti, o cominciare

curarli a bastonate...

o, se non va, provare


a cucinargli i pasti!...

quand'han poco appetito,

fino a che si riprendono.

Così tutto è finito... »


Si offese l'altro, e disse:

« Da oggi ci andrai tu!...

o soffriran la fame,

ch'io non ne posso più... »


Si stava litigando.

Anch'io c'ero presente.

Proposi un mio consiglio

che esposi immantinente.


« Avevo anch'io un asino, –

spiegai, – fate attenzione,

risolse un caso simile,

la mia bella invenzione:


gli "occhiali a vetro verde".

Solo questo bastava,

per l'appetito all'asino...

Però, quando mangiava


meglio era sorvegliarlo

ché, quando avea più fame,

era possibilissimo

provare anche il letame!...


Il verde fa qualcosa

come pei pesci l'esca.

Gli fa sembrar la paglia

simile all'erba fresca! »


Crescendo l'uditorio,

mi vidi circondato

da molti che volevano

meglio esserlo spiegato...


Intanto ai genitori

corsero i due fratelli

contenti a raccontarglielo...

Però trovaron quelli,


meno di lor contenti,

e meno entusiasmati.

E molto allegramente

ci risero beati!


(1972)


Nicola D'Andrea

 

Fonte: F. Mendozzi (a cura di), Prima antologia di poeti capracottesi, Youcanprint, Lecce 2023.

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