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"Un paese del Sud", una poesia di don Geremia Carugno


Don Geremia Carugno, don Alberto Conti e don Cesario Ronzitti nel 1976.

Ho ritrovato, fra i miei libri, una pubblicazione del caro e indimenticabile don Geremia Carugno, parroco a Capracotta per oltre 30 anni.

Don Geremia scriveva le sue poesie nelle lunghe notti invernali, quando a Capracotta, la neve e la bufera fanno sentire più aspra la solitudine, la paura ti assale e ti entra nella vita.

Don Geremia, solo nella sua casa canonica, attigua alla maestosa Chiesa Madre di Capracotta, superava il suo deserto con la preghiera che spesso traduceva in versi, pensando a chi viveva nel dolore e nella solitudine.

Come succede spesso il "valore" di un uomo lo si scopre solo dopo la morte. Don Geremia è morto il 28 agosto del 2007 dopo una lunga malattia.

Credo che sia giunto il tempo di ricordarlo con la giusta misura che si deve a un Poeta. Per questo vi invierò una alla volta i suoi versi pubblicati nel 1981 e raccolti nell'opuscolo dal titolo "Le rose di Gerico".

È un modo non solo per ricordare il mio parroco, l'arciprete di Capracotta, ma anche per non dimenticare tutti i popoli che vivono nella sofferenza; infatti i versi sono stati scritti per il Terremoto del Sud nel 1980.

Nei nostri giorni altri terremoti hanno portato morte, dolore e distruzione.

"Non lasciamoli soli!".

Gustate la bellezza e la profondità della prima poesia.


Alberto Conti

 

Un paese del Sud

Ora so perché

quella coltre di campi da arare

seminata di pali di bidenti e zappe

lasciati all'aria

nella pausa di colazione all'ombra

mi parve il volto di un camposanto.


- Se il paese era scarno

invecchiato come un convento

quei pali sapevano il numero

della gente viva -


Come a un cenno infatti

la distesa si animò di figure

femminee tutte

lente stanche vaghe

come fantasmi

e le braccia rotearono rapide

le lame che affrettavano le zolle

con una lena che sapeva di fretta

e di richiamo


Ora sulla via che portava

ai casolari vuoti

ogni gonna trascinava un pianto

e un lamento

e tante braccia cullavano un vagito


e i pali delle zappe e dei bidenti

all'aria sulle spalle

mi davano l'idea delle croci

croci che in quel paese del Sud

attendono le braccia dei cirenei.


Geremia Carugno

 

Fonte: https://www.diocesitrivento.it/, 21 ottobre 2009.

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