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La Pineta del Ricordo


Targa della Pineta del Ricordo.

I pini di questa pineta sono 63. Furono piantati tra le due guerre, in ricordo dei capracottesi caduti durante il primo conflitto mondiale (1914-1918). La Grande Guerra fu un trauma, che trasformò l'Europa in una gigantesca comunità di gente in lutto. Una comunità che si sforzò, come testimonia questa pineta, di elaborare il lutto mantenendo in vita il ricordo dei caduti. Non vi era donna, infatti, che non avesse perduto un figlio, un marito, un padre o un fratello. A sostenere lo sforzo bellico dell'Italia furono, in larga misura, i fanti-contadini meridionali. Erano uomini robusti, coraggiosi, abituati da sempre a fronteggiare le difficoltà e le avversità della vita, ma anche i più stoici fra loro furono messi a dura prova dalla guerra di trincea. Molti combattenti impazzivano, o si fingevano pazzi, oppure di mutilavano o disertavano. Stando ai numeri, i fanti-contadini di Capracotta sembrano essere rimasti ai loro posti.

Le speranze dei primi mesi di pace non durarono a lungo perché la guerra portò con sé anche i regimi totalitari del XX secolo, bolscevismo, fascismo e nazionalsocialismo. Non sbagliava, inoltre, il papa Benedetto XV quando aveva parlato della Prima guerra mondiale come di una «inutile strage». Di lì a qualche anno ricominciarono infatti a soffiare i venti di guerra, e nel settembre del 1939 scoppiò il secondo conflitto mondiale. La pace durò così poco che le due guerre finirono per sembrare una sola, una nuova e più devastante guerra dei trent'anni.


Loreto Di Nucci

 

Fonte: Comune di Capracotta, 70° anniversario della distruzione di Capracotta, Proforma, Isernia 2013.

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