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Polvere di cantoria... su tela

  • Immagine del redattore: Letteratura Capracottese
    Letteratura Capracottese
  • 3 ore fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Paolo Gamba

Penso che ogni giorno sia come una pesca miracolosa...

(R. Zero)


L'essere umano, la cui intelligenza va di pari passo con la sua imperfezione spesso restando anche due o tre passi indietro, esprime frequentemente un fenomeno inspiegabile se non addirittura arcano: manifestare scarsa considerazione per un proprio patrimonio culturale pur avendolo fruibile a pochi passi da casa e invece venerarlo e celebrarlo quando ormai lontano o andato perduto. Tale aspetto ha, tra l'altro, severamente colpito anche la valorizzazione dei pittori molisani barocchi: ai loro tempi stimati e apprezzati al punto di venire dai coevi equiparati ai grandi della pittura, mentre oggi quasi dimenticati o appannaggio di pochi cultori ed esperti. Che dire?

Purtroppo il British Museum non ha sufficiente spazio neppure nei magazzini per accogliere le opere dei "nostri" pittori, per cui possiamo solo aspettare che l’intelligenza riesca con un colpo di rreni a sorpassare l’imperfezione e ridare dignità a tantissimi artisti molisani che hanno eccelso in tutti i campi dalla pittura alla musica. Artisti il cui codice genetico discende dai guerrieri che misero in ginocchio l’esercito romano ma che sono a noi estremenete più vicini quasi da considerarli dei trisavoli. Basta solo imparare ad osservare e non solo a guardare, ascoltare e non solo sentire: «Di strano – come diceva il celebre ed indimenticabile anatomopatologo prof. Antonio Ascenzi (1915-2000) – c'è solo la nostra ignoranza». Avere poi due occhi e due orecchie ma una sola lingua dovrebbe indurci tutti a riflettere sul significato del numero di tali doni, invece di usare quest'ultima nel celebre esercizio "del mese di agosto" per parafrasare un nostro detto.

In particolare sono rimasto affascinato dalla biografia e dalle opere figura di un nostro corregionale e, se avrete la pazienza di seguire i miei vaneggiamenti, promettendovi di farla breve, capirete da che parte voglio andare a parare...

Paolo Gamba nasce a Ripabottoni (CB) nel 1712 e ivi concluderà il suo cammino nel 1782. Figlio di Caterina Di Vico e di Giovan Battista apprezzato decoratore e pittore a sua volta. Troviamo quest’ultimo al lavoro a Sulmona, Ripabottoni e Pescocostanzo. Pescocostanzo tralatro era anche la sede di provenienza degli artigiani Del Sole che realizzeranno gli stucchi della Chiesa Madre Collegiata di Capracotta.

Paolo apprenderà dal padre i rudimenti dell'arte in cui si mostra estremamante dotato nonchè apprenderà la lavorazione del rame che gli tornerà utile nel suo soggiorno a Napoli. Il suo talento viene notato dal vescovo di Larino, Giovanni Andrea Tria (1726-1741), che lo invierà a perfezionarsi a Napoli presso la bottega del celebre Francesco Solimena (1657-1747) sostenendone anche le spese. Saranno poi mecenati di Paolo anche il successore del vescovo Tria, nipote ed omonimo (1742-1747) e i prelati successivi.

Sappiamo poco del periodo napoletano (1731-1737) al punto che alcuni critici negano vi fosse mai stato, tuttavia il giovane Gamba verrà potentemente influenzato dallo stile del Solimena ma anche da quello dei precursori Luca Giordano (1634-1705) e Giovanni Lanfranco (1582-1647). Possiamo comunque aggiungere che il Solimena era stato personalmente a Ripabottoni dove infatti è conservata una sua opera.

Tornato a Ripabottoni accentrerà la sua opera su temi prevalentemente religiosi che denotano un accurato studio delle Scritture. La sua presenza è attestata in molte località molisane: a Larino, nella stessa Ripabottoni (1750 e 1755), Montorio dei Frentani (1738 e 1745), S. Elia a Pianisi (1740), Campodipietra (1774), Colletorto (1741 e 1751) Morrone del Sannio, Fossalto (1758 e 1774), Casacalenda (1752), Agnone (1761 e 1771) Matrice (1779), ma lo troviamo anche in Abruzzo a Barrea, Sulmona, Fresagrandinara, Penne e in Puglia a Rodi Garganico e Cagnano Varano. Volutamente ometto di menzionare le opere anche per invitarvi ad una vostra personale e piacevole ricerca.

La sua pennellata viene descritta come larga con tavolozza luminosa, la resa anatomica lievemente difettosa ma con interessanti effetti scenografici e prospettici e panneggi estremamante sfaccettati con figure maestose... Tenete bene a mente queste frasi!

In particolare viene chiamato a Colletorto a realizzare una interessantissima Via Crucis nella Chiesa del Monastero i cui lavori di restauro erano in corso per volontà del nobile locale dei Marchesi di Rota (di cui Prospero Sanità, capracottese, ne era custode del palazzo, come menzionato dall'amico e ottimo ricercatore Francesco Mendozzi) e con il concorso del "Magnifico" Crescenzo Campanelli, ivi residente ma emigrato da Capracotta, e con il beneplacito del vescovo Tria. Nella chiesa era in costruzione anche un organo dei D'Onofrio di Caccavone.

Ora, faccio un azzardo, colleghiamo un pochino di puntini: Crescenzo Campanelli era parente di Liborio Campanelli arciprete di Capracotta e probabile committente della costruzione dell'organo "Principalone" da parte dei D'Onofrio di Caccavone e Capracotta non era sconosciuta ai colletortesi. Il Gamba si è recato più volte ad Agnone proprio nel periodo in cui venivano probabilmente realizzate le opere presenti in abside nella Collegiata di Capracotta. L'Ultima Cena della chiesa di Capracotta, di cui abbiamo spesso parlato, dipinta sotto l'organo, ed attribuita alla scuola del Solimena, mostra delle caratteristiche pittoriche che, nella mia ignoranza, mi ricordano le descrizioni dello stile pittorico di Paolo Gamba senza contare che le "nuvole" presenti nei dipinti dal Gamba ad Agnone sono in modo impressionante simili alle nuvole del dipinto della chiesa di Capracotta, senza parlare poi dei panneggi degli apostoli e della luce vivida che pervade i quadri con una luminosità spiccata anche nelle scene in "ombra"...

E se avessimo finalmente trovato l’autore della nostra Ultima Cena?


Credo che le cose sicure in questo mondo siano solo le coincidenze...

[L. Sciascia]


Francesco Di Nardo

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