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Ragazze in gioco... sótt'a re campétte


Le squadre MS Peroni e Top Ten dopo una partita.

Scorrono in TV le immagini dei Mondiali di calcio femminile e d'improvviso nella mia mente si affollano i ricordi...

Agosto 1987: noi adolescenti di allora, senza distrazioni digitali, trascorrevamo le giornate tra chiacchierate, passeggiate, soste in Villa, tornei di calcetto - rigorosamente maschili! - e le mitiche serate danzanti da Bangladesh (l'attuale Hotel Monte Campo).

Fu proprio durante una partita di calcetto dei maschietti che io e le mie amiche avemmo la brillante idea di "metterci in gioco" - in tutti i sensi - ed organizzare un torneo di calcetto femminile. Con grande entusiasmo spargemmo subito la voce tra le ragazze delle varie comitive (all'epoca ce n'erano parecchie) e, in breve tempo, su un semplice cartoncino giallo scritto a mano, fu approntato il calendario delle partite.

I nomi delle squadre partecipanti richiamavano le varie comitive di appartenenza (es. Pi Greco, Fuaffar' ecc.) o le caratteristiche "viziose" di alcune squadre maschili, come la Henninger e la nostra MS Peroni, oppure avevano nomi accattivanti, come Top Ten.

Noi calciatrici dilettanti, infatti, spesso indossavamo le divise prese in prestito dai giocatori o dai ragazzi della nostra comitiva che militavano nel torneo maschile.

La location ideale non poteva che essere il "Campetto", da sempre frequentatissimo da squadre di ragazzi di ogni età e da ragazze che assistevano alle partite sugli spalti, all'epoca erbosi, o al bordo del campo privo di rete... ma questa volta a ruoli invertiti!

La compagine MS Peroni.

Il torneo si svolse in piena regola con tanto di allenatori in campo (la nostra era Michela Catalano) ma soprattutto sugli spalti, da dove giungevano suggerimenti anche non richiesti su svariate strategie che avrebbero potuto rivelarsi vincenti. Ovviamente l'unico elemento maschile ammesso in campo era l'arbitro, la cui inferiorità numerica rappresentava un'ulteriore garanzia di imparzialità!

Prima di ogni incontro preparavamo accuratamente il campo da gioco, allora sterrato, tracciando con la polvere di gesso le linee regolamentari. Ogni partita era uno spettacolo: rimesse, fuorigioco, traverse, calci d'angolo, punizioni, rigori, parate con tanto di tuffi e qualche fallo (per fortuna senza conseguenze!), il tutto all'insegna della sana competizione, del fair play e del puro divertimento. Il pubblico, dopo un iniziale ironico scetticismo («Ma ch'éna fa ŝte fémmene?»), spinto da una grande curiosità, iniziò ad affollare sempre più numeroso gli spalti erbosi e il bordo campo, supportando, talvolta anche con veemenza, le varie squadre.

Riuscimmo ad organizzare il torneo anche l'anno successivo ed ebbe egualmente un gran successo.

Non ricordo esattamente quali furono le squadre vincitrici ma sono certa che per tutte fu una piacevole e spassosa esperienza di cui mi rimangono solo alcune fotografie. Purtroppo si tratta di un'esperienza che non ha avuto gran seguito ma - come si dice - non è mai troppo tardi!

Adesso che il calcio femminile sta prendendo sempre più piede e l'estate capracottese 2023 è già iniziata... forza ragazze, mollate i cellulari e giocatevi questa partita: vedrete che non ve ne pentirete!


Lorella D'Andrea

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