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La roveglia di Capracotta


Roveglia Capracotta

La roveglia, detta anche rubiglio o corbello, è una pianta appartenente alla famiglia delle leguminose. In botanica il nome scientifico è Pisum arvense, differente dal Pisum sativum (pisello comune) proprio perché considerata pianta semi-selvatica. Infatti questa presenta nella colorazione un verde molto carico, foglie resistenti e numerosi prolungamenti sottili a forma di viticci chiamati cirri, grazie ai quali le piante si sorreggono a vicenda.

Il periodo della fioritura, che coincide con la fine di giugno, è sicuramente il più suggestivo in quanto i campi si ricoprono di un viola-rosaceo di straordinaria bellezza, conferendo al paesaggio un aspetto incantato e surreale. Per quanto riguarda la granella, questa risulta simile ad un piccolo pisello selvatico molto variegato, con colori che vanno dal verde chiaro con screziature marroncino-nere, fino al rossiccio.

Il sapore è davvero unico, delicato e robusto al tempo stesso, ideale per zuppe, gustato da solo o con la pasta corta.

Dal punto di vista nutrizionale, è ricco in proteine carboidrati vitamine e sali minerali ed è povero in grassi, come tutti i legumi. Molto indicato in casi di astenia o per chi vuole tenersi in forma naturalmente, mangiando prodotti semplici e genuini che la terra ci offre.

Prima di poterla aggiungere alle nostre produzioni, abbiamo impiegato diversi anni per ottenerne una buona quantità. Tutto nacque grazie al ritrovamento nella vecchia madia dei nostri nonni, di un piccolo contenitore, che aveva all'interno questi curiosi semi, custoditi gelosamente. Anticamente infatti, la roveglia era molto coltivata dalle popolazioni contadine di Capracotta, ma col passar del tempo è andata sempre più scomparendo, rischiando addirittura di estinguersi.


Giovanni Mastroianni

 

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