Pennellate d'oro rosso e giallo infiammano le chiome; il verde che rimane imbruna, tormentato dalle sferzate del vento che lo piega, lo avversa.
Le foglie cadono nello scompiglio, si disperdono, si ammucchiano, formano tappeti lievi e mutevoli, come animate da un desiderio irrefrenabile di abbandono; poche rimangono, tremanti farfalle autunnali sugli arti degli alberi rugosi e ormai quasi del tutto spogli.
Negli squarci aperti passano nuvole brune; il bosco emette un rumore di pesi infranti, rami, forse massi, che cortecce spettrali ripetono, poi un lampo, una scarica si abbatte crepitando, rovina furiosa corpi già deboli.
Seguono istanti di esitazione, un'interruzione del respiro prima della pioggia che lacrima lenta e poi piange insistente facendosi spazio ovunque, trascinando i resti caduti, modellando ogni cosa, passando una mano fredda sul profilo più esposto del monte.
Flora Di Rienzo
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