Dedicato alla cara memoria
d'una bella invidiata figura,
d'una vita geniale, immatura,
che la morte nel fiore spezzò,
lessi un libro, più bella scrittura
sto in gran dubbio se letta l'avrò.
C'è nel testo una scritta imponente...
Breve fila che gridan dolore.
Le ha dettate quel povero cuore
di suo padre, a se stesso, l'autor,
Campanelli, quel nato signore,
l'avvocato, che è sempre un valor.
Quanta luce mancava. Lo scritto,
nella bella raccolta dimostra,
don Luigi, per opera vostra
quale genio s'impose, chi fu,
come venne alla luce la nostra
Capracotta, millenne, lassù.
Quasi fosse assegnato a quel posto
fra due monti, da madre natura,
in quel dolce pendio di pianura
invidiato, da ognuno che sa,
il valor di quell'aria sì pura,
odorosa! Di rara bontà.
Tutto sembra ben chiaro, avvocato,
per le tue gran ricerche pazienti,
confermate dai resti esistenti
che, con quella passione che tu
sai spiegarle, par di esser presenti
alla vita del tempo che fu.
Il tuo nome sarà ricordato,
per l'oprato di detta scrittura,
dalla gente presente e futura,
fin che in piedi il paese sarà.
Vogliam dire che, fino a che dura,
per te sempre un pensiero si avrà.
(luglio 1942)
Nicola D'Andrea
Fonte: N. D'Andrea, Le poesie di Nicola D'Andrea, Il Richiamo, Milano 1971.
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