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A l'avvocato Luigi Campanelli


La tomba di Luigi Campanelli (1854-1937).

Dedicato alla cara memoria

d'una bella invidiata figura,

d'una vita geniale, immatura,

che la morte nel fiore spezzò,

lessi un libro, più bella scrittura

sto in gran dubbio se letta l'avrò.


C'è nel testo una scritta imponente...

Breve fila che gridan dolore.

Le ha dettate quel povero cuore

di suo padre, a se stesso, l'autor,

Campanelli, quel nato signore,

l'avvocato, che è sempre un valor.


Quanta luce mancava. Lo scritto,

nella bella raccolta dimostra,

don Luigi, per opera vostra

quale genio s'impose, chi fu,

come venne alla luce la nostra

Capracotta, millenne, lassù.


Quasi fosse assegnato a quel posto

fra due monti, da madre natura,

in quel dolce pendio di pianura

invidiato, da ognuno che sa,

il valor di quell'aria sì pura,

odorosa! Di rara bontà.


Tutto sembra ben chiaro, avvocato,

per le tue gran ricerche pazienti,

confermate dai resti esistenti

che, con quella passione che tu

sai spiegarle, par di esser presenti

alla vita del tempo che fu.


Il tuo nome sarà ricordato,

per l'oprato di detta scrittura,

dalla gente presente e futura,

fin che in piedi il paese sarà.

Vogliam dire che, fino a che dura,

per te sempre un pensiero si avrà.


(luglio 1942)


Nicola D'Andrea

 

Fonte: N. D'Andrea, Le poesie di Nicola D'Andrea, Il Richiamo, Milano 1971.

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