Per 38,5 anni, o se preferite 14.063 giorni, oppure per 462 mesi... insomma, dal 1° luglio 1951 al 31 dicembre 1989, la famiglia Di Lullo ha ininterrottamente rilevato e riportato su schede cartacee le caratteristiche climatiche di Capracotta quali temperatura, acqua o neve, attraverso un impianto meteorologico ubicato nel terreno soprastante l'attuale Caseificio Pallotta.
Le tabelle furono trasferite in formato digitale con opportuni software (prima Lotus e poi Excel) per le analisi tendenziali annuali ed, in special modo, per le analisi bimestrali (dicembre-gennaio), analisi quadrimestrali (novembre-febbraio) e semestrali (ottobre-marzo) dei mesi invernali, sia in forma esponenziale che logaritmica, dell'altezza massima della neve e delle temperature massime, minime e medie, al fine di avere un fattivo riscontro dell'attuale situazione meteorologica di Capracotta.
Attualmente, si parla tanto del cambiamento climatico ma negli anni '60 questo fenomeno non esisteva.
Nel periodo 1956-62 fu messo in opera uno sbarramento del fiume Sangro con una diga in terra battuta, che diede vita al Lago di Bomba. Si trattava della prima diga di questo tipo in Europa per produrre energia elettrica che, purtroppo, ha prodotto anche tanta nebbia!
La presenza e la formazione della nebbia, dovuta al lago, è stata confermata da Domenico "Precuórie" Carnevale che, per il suo quarantennale mestiere di fruttivendolo, ha percorso in lungo e in largo il territorio prospiciente il Lago di Bomba, prima e dopo la costruzione della sua diga.
A tal proposito, con un software fluidodinamico specifico ho studiato il percorso e l'influenza della nebbia che, in particolari condizioni climatiche, e specialmente nel periodo ottobre-marzo, ha certamente influito e tuttora influisce, seppure in minima parte, nella modificazione della temperatura delle zone interessate dal fenomeno.
Analizzando questi dati, ho cercato di far "parlare" i numeri, senza addentrarmi o avventurarmi in disquisizioni relative ai motivi del cambiamento climatico, che alcuni addebitano all'aumento dell'inquinamento atmosferico, altri all'attività solare, altri ancora all'azione dei due fenomeni sopraindicati con la predominanza dell'attività solare, che mi trova pienamente concorde.
A Capracotta, nel semestre ottobre-marzo, come si evince dal diagramma, si nota una progressiva diminuzione dell'altezza massima della neve a partire dagli '60.
La tendenza esponenziale-logaritmica annoverante il periodo 1951-2024, fa tendere l'altezza massima nevosa dai 30 cm per la prima tendenza ai 75 cm per la seconda tendenza, mentre la temperatura media minima si aggira intorno ai +0,45 °C con un aumento di circa 1 °C dal 1951.
È ovvio che, a scanso di equivoci, la meteorologia non può essere espressa con delle equazioni! Si potrebbe interrogare l'IA per confutare o confermare i risultati sopra ottenuti ed, eventualmente, avere conferma circa il fatto che Capracotta, attualmente, si comporta più come un paese da 1.241 m s.l.m. che non come uno da 1.421!
Filippo Di Tella