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Capracotta - Ricordo


Piazza Municipio negli anni '30.

Qui nacque mio padre

che altrove si portò

inconfondibile la parlata

e l'anima della sua gente.

E qui tornavano

confusi di nostalgia

i ricordi e le giovani storie

del suo paese.


Qui rimandava mio padre

l'anima testa a quello che di realtà

non era adesso che racconto

di cose lodate

eco di voci e nomi e volti

rievocata rassegna

di un album di famiglia

e di paese. Per noi:


la casa al "Colle"

e la bottega dell'orafo

la grande cucina di famiglia

e la preghiera insieme

l'asilo pieno come un uovo

e il chiasso della grande piazza

la "torre" vecchia più dei vecchi

e l'antica chiesa del paese

il "postino" eroico dorato

e la neve alta e la tormenta

il compaesano al Parlamento

e lo sciatore campione nazionale

i pastori della transumanza

e la cappella della Madonnina

i signori del paese blasonati

e il sudato pane dei poveri...


Qui visse mio padre

che quando vi ritornò

la guerra aveva disfatto il volto delle case

e impoverito il numero

della gente viva che nel suo vecchio cuore

pulsava moribonda la memoria

del paese di un tempo

e della sua storia.


Geremia Carugno

 

Fonte: G. Carugno, L'arcobaleno (versi per Capracotta), Litterio, Agnone 1993.

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