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Castel del Giudice, 2 agosto 1886



Finalmente gli era tempo davvero di vederci contentati!

Contentati dico io! Sarà forse di quella contentezza in sogno, la quale muore nel nascere.

Ora che l'Ill.mo Signor Procuratore del Re s'era degnato regolarci un Conciliatore, e a modo, nella persona del Sig. Carnevale D. Gennaro, Arciprete, per mala fortuna di questo Comunello non ha avuto né anco la soddisfazione di prestare il giuramento, giacché colto da grave malattia ha dovuto, dietro consiglio dei medici e con dispiacere di questa popolazione far ritorno in Capracotta, tanto per riprendere l'aria nativa.

E una malattia però abbastanza seria, da cui non si può tanto facilmente e con poco tempo sperare la guarigione. Sicché, sventuratamente, continueremo a rimanere senza Conciliatore. Sarebbe niente questo, magari non fossero tre mesi che si sta anche senza Vice Conciliatore, quel ch'è peggio.

E qui cade a proposito il moto: siamo restati come D. Paolino che...

Cosicché, secondo vanno le cose, i castellani, non volendo, dovranno sostenere la spesa di una funicolare provvisoria da questo Comune a quello di Capracotta, stante le molte cause di conciliazione che dovranno tenersi dal Pretore del mandamento.

L'unica speranza, che potrebbe toglierci da tanto imbarazzo, sarebbe quella che, essendo stata, giorni sono, spedita all'Ill.mo Sig. Sotto Prefetto la nuova tema del Vice Conciliatore, l'Ill.mo Sig. Procuratore del Re voglia essere indulgete alle tante preghiere di questi cittadini col provvedere e presto sul riguardo.


Gino Antinucci

 

Fonte: G. Antinucci, Riceviamo, in «Aquilonia», III:2, Agnone, 16 agosto 1886.

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