top of page

Fonti e sorgenti di Capracotta: la Fonte Brecciaia


La Fonte Brecciaia d'inverno (foto: T. Yak).

La Fonte Brecciaia (in capr. Fónde Vrecciàra) è situata nel bel mezzo della Guardata, l'area pascolativa famosa per essere stata, ogni anno, teatro della "scommissione" primaverile - detta appunto scumméssa de la Uardàta - quando i capi di bestiame potevano liberamente accedere a quegli alpestri pascoli utili per la monticazione. Nel gergo del diritto tratturale la scommissione era infatti una «pena pecuniaria che colpiva i locati che immettevano nel Tavoliere i loro animali prima del ripartimento generale».

A Capracotta la scommissione era invece consentita, previa registrazione dei capi di bestiame, cosicché, a partire dall'8 maggio, prima giornata per l'accesso al pascolo, la Guardata veniva letteralmente invasa da centinaia e centinaia di ovini.

In tutto quel caos la Fonte Brecciaia stava lì a rinfrancare uomini e bestie con la sua panciuta vasca in pietra ed una grossa cannella metallica, in un paesaggio agropastorale tanto caro ai capracottesi, soprattutto a quelli del Rione S. Giovanni, che presso quelle acque organizzavano, in estate, sontuosi pic-nic. A tal riguardo Maria Delli Quadri scriveva: «Si andava, ci si sedeva sulle pietre, si parlava, si rideva, si stava attenti alle vipere che potevano annidarsi fra i massi. Si riempiva la bottiglia da portare a casa e, quando il sole tramontava e la montagna si tingeva di rosa come le Dolomiti, le donne tornavano a casa, scendendo per lo stesso sentiero già percorso cantando canzoni popolari. I ragazzi e le ragazze andavano con la merenda, si sedevano e consumavano quasi con religiosità quello che la mamma aveva messo nel sacchettino. Il gioco del nascondino era più facile tra le pietre. Poi la gita terminava, tutti a casa ridendo e saltellando. Oggi non penso che queste gite siano ancora di moda, altri sono gli svaghi: il pallone, il telefonino, lo sport e, marginalmente, anche i compiti. La fontana, però, è sempre lì a rammentarci il suo passato glorioso».

La fonte deve il suo nome alla presenza di breccia calcarea disfatta in piccole pietre (vrìcce), frutto dell’azione degli agenti atmosferici.

 

Francesco Mendozzi

 

Bibliografia di riferimento:

  • M. Delli Quadri, Il mondo di Maria, a cura di E. C. Delli Quadri, Youcanprint, Lecce 2021;

  • P. Di Cicco, Censuazione ed affrancazione del Tavoliere di Puglia (1879-1865), in «Quaderni della Rassegna degli Archivi di Stato», 32, Roma 1964;

  • F. Di Tella, L'oro blu di Capracotta. 100 miniere attive ed esaurite, Capracotta 2021;

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. I, Youcanprint, Tricase 2016.

bottom of page