Il sole ormai alto riscaldava l'aria e la sua luce s'infilava tra le case del corso animato di gente affaccendata oppure desiderosa di trascinarsi pigramente da un estremo all'altro per godere della bella giornata, del cielo azzurro in cui netto si stagliava la sagoma di Monte Campo.
Nella piazza del Municipio confluivano in molti dalle strade vicine, qui s'incontravano giovani e anziani, promesse ed esperienze.
Un'edicola fornita di pochi numeri di giornali e qualche rivista era una meta importante, un collegamento minimo con il resto del mondo; è proprio di ritorno da qui e diretto verso casa che Gregorio con il giornale in mano si fermava a salutare qualche conoscente e scambiava della chiacchiere; distinto, quasi professionavele coglieva ogni spunto per un'indagine sottilmente filosofica sull'esistenza umana e con altrettanto entusiasmo, se gli si dava l'occasione, si soffermava a celebrare l'arte figurativa che lui da autodidatta coltivava con interesse.
Proprio la descrizione accurata della tecnica appresa tradiva un sogno non del tutto realizzato, una passione non pienamente soddisfatta, quanto piuttosto un impegno con se stesso, con la sua naturale inclinazione.
Flora Di Rienzo
Fonte: F. Di Rienzo, Piccolo florilegio, Capracotta 2011.
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