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Nord e Sud


Lo chalet di Januaria Piromallo, duchessa di Capracotta, a Gstaad (foto: A. Belgiojoso).

Si definisce una normanna/borbonica donna marchesa Januaria Piromallo Capece Piscicelli di Montebello dei duchi di Capracotta, scrittrice e blogger per ilfattoquotidiano.it. Separata dal primo marito tedesco Albrecht von Meister, padre dei suoi due figli, Kamalei, 15 anni e Leopoldine, 13.

Lo chalet, dove Januaria passa le sue vacanze invernali, è di proprietà della famiglia teutonica, fondatrice della Hoechst, il primo colosso farmaceutico nato in Germania all'inizio secolo. La conversazione con Donna Januaria, è farcita di termini napoletani. «Napoli è una filosofia di vita. Ti dà radici. Ho voluto che i miei figli nascessero a Napoli per dare loro un'identità. Non gliela danno certo i quattro cantoni». E in alta quota ha portato innanzitutto la napoletanità, presente nella gouache nella sala da pranzo e nell'illustrazione del Vesuvio all'ingresso. Ma soprattutto ha portato a Gstaad, la perla dell'Oberland Bernese, il format di famiglia allargata rappresentata dal secondo marito Luca Simoni, brillantissimo avvocato milanese ma napoletano nel dna, di cui è innamoratissima. «È più napoletano di me. L'ho sposato con un "Yes, I do", all'ombra dei Faraglioni di Capri sotto una luna piena da cartolina». E aggiunge: «Quando cuore e sentimenti erano come congelati, in ristrettezza di emozioni e di affetto eccolo, Luca, fatto su misura per me come una sciammeria realizzata dal miglior sarto di scuola napoletana, s'intende. Non pensavo che potesse succedere». E così i Natali: «Tutti insieme seduti intorno al tavolo tondo della sala da pranzo, 14 posti a sedere, con il primo e il secondo marito, la prima moglie del secondo marito, Elisa Gaggio, interior designer, la figlia del secondo marito, Allegra, le nonne, le suocere. E a tutti offro il ragù che faccio "pippiare sul fuoco per cinque ore", come direbbe Eduardo de Filippo», dice con aria gourmand. I regali intorno al presepe, realizzato da Marco Ferrigno, maestro artigiano di San Gregorio Armeno, nel cuore della vecchia Napoli. Una piccola miniatura presepiale (con carretti da mercato, cesti di uova e peperoncini) rimane tutto l'anno in bella mostra sulla consolle Biedermeier. I peperoncini sono un'altra fissazione, tutta napoletana, di Januaria: «Sono scacciaguai e benauguranti». Come hobby coltiva l'orto e fa marmellate di peperoncini («Da gustare con i formaggi d'alpage stagionati, una delizia»), lamponi, mele e cannelle. E prepara anche il limoncello: «In autunno, la stagione che preferisco, quando raccolgo i funghi porcini che faccio essiccare per preparare risotti e pappardelle».


Lucrezia Malaspina

 

Fonte: L. Malaspina, Nord e Sud, in «VilleGiardini», Milano, 22 maggio 2014.

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