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Relazione sulla gita sociale a L'Aquila

  • Immagine del redattore: Letteratura Capracottese
    Letteratura Capracottese
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Viaggio alle Grotte di Stiffe
Foto di gruppo presso le Grotte di Stiffe.

Sabato 20 settembre è stata un'ennesima bellissima giornata: 54 capracottesi in gita a L'Aquila e alle Grotte di Stiffe, luoghi meravigliosi nei quali abbiamo imparato tanta storia, fatto esperienze uniche al mondo e consolidato la nostra comunità. È stata una giornata impegnativa ma ricca di allegria.

Lo scopo formale della gita era quello di riannodare i fili dell'ex convento di S. Michele nel quale, tra la fine del '600 e i primi del '700, visse e predicò fra' Gabriele da Capracotta, colui che, oltre ad essere un monaco francescano, fu anche un abile mastro nell'arte della calcara, poiché fu proprio lui a ricostrure le fondamenta del refettorio all'indomani del violento terremoto del 1703. Purtroppo, il convento dei cappuccini è stato interamente fagocitato dal Palazzo dell'Emiciclo, che oggi ospita il Consiglio regionale dell'Abruzzo.

Partiti alle 5:30 con una temperatura di 18 °C da Capracotta, siamo giunti alla stazione ferroviaria de L'Aquila alle 9:00, dove la guida dott.ssa Carla Canali ci ha accolti ed accompagnati prima alla monumentale Fontana delle 99 cannelle, raccontandoci l'influsso "toscano" della città abruzzese, poi alla Basilica di S. Maria di Collemaggio, dove, oltre all'arte, abbiamo toccato con mano il corpo del "nostro" papa, Celestino V, il molisano Pietro Angelerio. Usciti dalla basilica, ci siamo recati in centro città, dove abbiamo visitato prima l'elegante Basilica di S. Bernardino e poi il Forte Spagnolo.

Dopo un pranzo al sacco consumato tra le strade e i vicoli del capoluogo d'Abruzzo, dove abbiamo incontrato tanti compaesani lì residenti, siamo risaliti sul pullman per raggiungere il territorio di S. Demetrio ne' Vestini, dove avevamo prenotato per le 16:00 una visita wild nelle misconosciute e strabilianti Grotte di Stiffe, la cui temperatura interna è di 9 °C. Indossati i caschetti da speleologo, siamo stati guidati negli anfratti di questa grotta carsica, creata dal lavorio del rio Gamberale, a sua volta originato dall'inghiottitoio del Pozzo Caldaio. Inutile dire che si è trattato di un'esperienza unica e affascinante.

Come da programma, alle 17:30 abbiamo ripreso la strada per Capracotta, giungendovi alle 20:30, stanchi ma felici, con gli occhi colmi di cose belle e certi di aver assicurato una cosa niente affatto scontata: la socialità. Ecco una galleria di fotografie realizzate dai partecipanti.



Il prossimo viaggio, come anticipato a tutti, è previsto per aprile 2026 e si svolgerà probabilmente nel Gargano.


Francesco Mendozzi

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