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Relazione sulla gita sociale a Pompei

  • Immagine del redattore: Letteratura Capracottese
    Letteratura Capracottese
  • 4 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Capracotta Pompei
Foto di gruppo nel foro di Pompeii (foto: S. Conti).

Sabato 17 maggio è stata una giornata bellissima: 53 capracottesi in gita a Pompei, dove abbiamo imparato tanta storia, visitato luoghi unici al mondo e fatto comunità. È stata una giornata sfiancante ma ricca di allegria e di rimandi a Capracotta.

Lo scopo della gita sociale, infatti, era quello di toccare con mano sia l'antica città di Pompeii, il cui primo nucleo venne fondato dagli Osci, che il Pontificio Santuario di Pompei, a cui i duchi di Capracotta avevano partecipato con le opere e col fattivo aiuto nella raccolta dei fondi.

Partiti alle 6:00 con una temperatura di appena 2 °C da Capracotta, siamo giunti all'ingresso degli scavi archeologici della cittadina campana alle 9:15, dove la guida dott.ssa Francesca Liotti ci ha accolti e divisi in due gruppi, visto che le guide non possono accompagnare gruppi superiori alle 35 persone. All'interno della città romana, abbiamo visitato alcune delle cose più significative, dall'anfiteatro alla praedia (complesso residenziale) di Giulia Felice e di Ottavio Quartione, fino a quella della Venere in Conchiglia, giungendo al foro ed alle sue terme non prima di aver percorso via dell'Abbondanza con le sue "boutique" dell'epoca. Dopo oltre 2 ore di visita guidata, siamo stati liberi di girare per Pompeii in lungo e in largo, visitando la casa della Fontana Piccola e quella degli Amanti, il Teatro Grande e la casa delle Nozze d'Argento.

Consumato un pranzo - chi al sacco chi in pizzeria - è stata la volta del celeberrimo Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, dove ho brevemente illustrato ai partecipanti gli aneddoti che lo legano a Capracotta, a partire dal dott. Antonio Cardarelli (imparentato col nostro Luigi Campanelli), il luminare che aveva certificato l'inguaribilità della giovanissima Clorinda Lucarelli, colei che per prima ottenne un miracolo per intercessione della Madonna del Rosario, dando il via all'edificazione del grande tempio pompeiano.

Si è parlato anche di come il beato Bartolo Longo, dopo una vita dissoluta, divenne il massimo propugnatore del santuario e di come, «per mezzo dell'ottimo Duca di Capracotta, con cui stringemmo fraterna amicizia, avemmo la ventura di conoscere le pie e nobili persone», le quali, con le proprie risorse finanziarie, aiutarono di fatto l'ampliamento del santuario, rendendolo ricco e meraviglioso. Interessante anche l'aneddoto che riguarda la statua di 3, 25 metri della Vergine posta sul culmine della facciata e realizzata nel 1903 dallo scultore Gaetano Chiaromonte, lo stesso che nel 1912 fuse il busto di Emanuele Gianturco che oggi sorveglia l'omonima piazza capracottese.

Purtroppo, a causa di lavori di manutenzione, non ci è stato possibile salire sul campanile del santuario, da cui si gode una vista magnifica sull'intera valle di Pompei e del Vesuvio, e dove avremmo potuto ammirare le 8 campane fuse dalla Fonderia Marinelli di Agnone. Nel frattempo, diverse persone hanno partecipato alla Santa Messa delle 16:00 presso l'altare maggiore.

Alle 17:45 abbiamo ripreso la strada per Capracotta, giungendovi alle 20:30, stanchi ma felici, con gli occhi colmi di cose belle. Ecco una galleria di fotografie realizzate da Mario Ianiro all'interno della città di Pompeii.



Il prossimo viaggio, come anticipato a tutti, è previsto per settembre 2025 e si svolgerà probabilmente nella città de L'Aquila e nei suoi dintorni.


Francesco Mendozzi

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