Da tanti anni, assieme a mio padre - che era un grande patito di musica classica, con una collezione di migliaia di dischi - avrei voluto organizzare a Capracotta una giornata musicale in cui proporre una selezione di opere dei tre maggiori compositori capracottesi: Claudio Conti (1836-1879), Alfonso Falconi (1859-1920) e Vincenzo Sanità (1930-2013). Oltre a ciò, sarebbe stato utile incidere su nastro, su disco o in digitale quelle esecuzioni, così da avere una riproduzione sonora di composizioni finora conosciute soltanto su carta. Quella giornata, poi, si sarebbe potuta ripetere negli anni, variando i brani e, all'occorrenza, anche gli autori. Il progetto ha ancora un posto fisso nella mia mente e spero che l'associazione "Amici della Musica" possa aiutarmi, prima o poi, a renderlo realtà.
In virtù di quanto detto sinora, sono sempre alla ricerca di spartiti, libretti e pubblicazioni che riguardino i compositori capracottesi già citati. Ed è per questo che mi sono imbattuto in un CD, "Laudazioni alla Vergine Maria", pubblicato nel 2018 a Lipsia dall'etichetta Rondeau, in cui l'ensemble L'Armonia del Belcanto dà corpo ad un misconosciuto florilegio di devozioni mariane rappresentative, a detta della casa discografica, della tradizione del bel canto ottocentesco italiano: tutti i brani sono stati registrati nella cattedrale di S. Maria a Wurzen, in Sassonia, su un organo del 1932.
L'ensemble, tuttavia, è in realtà formato soltanto da due donne, anch'esse tedesche, la soprano Heidemarie Röttig e l'organista da concerto Angela Metzger; quel che più conta è che nella scaletta vi sia una breve ma significativa rassegna sulla scuola napoletana, rappresentata da un giovane Vincenzo Bellini (1801-1835), da Saverio Mercadante (1795-1870) e dal di lui allievo Claudio Conti, che fu un vero e proprio enfant prodige.
Di quest'ultimo viene eseguito un "Salve Maria" per mezzo soprano ed harmonium del 1874, cinque anni prima che il Conti morisse prematuramente.
Il "Salve Maria" altro non è che una traduzione italiana dell'Ave Maria ma ciò che più interessa è il linguaggio armonico del nostro compositore, che finalmente anche un profano come me ha potuto gustare. Claudio Conti dimostra, in quest'unica e preziosa audioregistrazione, l'importanza della formazione presso il Mercadante, la devozione per il Meyerbeer e, al contempo, lascia emergere alcuni caratteri nuovi del tutto peculiari: si sente che la fine dell'Ottocento è vicina e la scrittura del Conti è infatti più sciolta, quasi irriverente se non fosse che l'oggetto di speculazione è la Madonna. Fraseggio e tessitura vocale sono di alto livello ed anche se la tecnica della Röttig non è sopraffina ne emerge una composizione melodica per nulla austera che, alla sempre più diffusa influenza mitteleuropea, frammischia reminiscenze della tradizione popolare dei natii Abruzzi.
Non è un caso se l'amico Francesco Florimo, dotto recensore di musica, due anni prima aveva scritto che Claudio Conti era bravo nell'«informare le novità non di leggerezze ed insipienza, ma a temperarle con dottrina, col gusto, col buon senso, e sovrattutto con quel sentimento d'italianità musicale che è stata una gran gloria nostra, e che ora ci stà sfuggendo». La specialità del nostro era il contrappunto, una pratica musicale che tornerà di gran moda nel primo Novecento per superare la crisi della tonalità e della concezione armonica di fine XIX secolo. Ma, oltre al contrappunto, «il Conti è fra i pochissimi adatti a far cantare, ed a salvar dall'eccidio molte gole e polmoni umani».
Adesso, però, non resta che chiuder la bocca ed ascoltare finalmente il "Salve Maria" del maestro Claudio Conti, il più grande compositore di Capracotta.
Francesco Mendozzi
Bibliografia di riferimento:
AcR, Alfonso Falconi, in «Ars et Labor», LXII:1, Milano, gennaio 1907;
C. Ambìveri, Operisti minori dell'Ottocento italiano, Gremese, Roma 1998;
A. Brambilla, I quattro vincitori di Roma per Cattedre del R. Conservatorio di S. Pietro a Majella a Napoli, in «Ars et Labor», LXII:2, Ricordi, Milano, 15 febbraio 1907;
R. Cafiero e M. Marino, Francesco Florimo e l'Ottocento musicale, Jason, Reggio Calabria 1999;
M. Conati, La Nuova Musica (1896-1919), RIPM International Center, Baltimore 2015;
F. D'Ovidio, Rimpianti vecchi e nuovi, vol. II, Casa Ed. Moderna, Caserta 1929;
M. Di Rienzo, Il maestro Vincenzo Sanità, in M. Di Rienzo, Il diario di Capracotta. Luglio 2006-giugno 2007, Capracotta 2007;
F. Florimo, Cenno storico sulla scuola musicale di Napoli, Rocco, Napoli 1869;
F. Florimo, Claudio Conti di Capracotta, in «Gazzetta della Provincia di Molise», VI:5, Campobasso, 24 gennaio 1872;
G. Masutto, I maestri di musica italiana del secolo XIX, Cecchini, Venezia 1884;
F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. II, Youcanprint, Tricase 2016.
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