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Sogno


Primonovecentesca gioventù a Capracotta (foto: G. Paglione).

Oh, dolce inganno! In sogno io t'ho veduta,

bianco vestita, ai piedi dell'altare,

ma la preghiera il labbro recitare

io non intesi, no: Tu eri muta.


Eletta schiera d'angeli venuta

era dal cielo, intenta a rimirare

de' tuoi begli occhi il santo sfolgorare,

ché la Madonna essi t'avean creduta.


Com'eri bella! Il tuo gentile viso

avrìa spietrato ogni superbo core

e lo stesso Signore avrìa conquiso.


Vinto, a Te venni, e con sublime ardore,

mi slanciai per baciarti... all'improvviso

vanì la bella visïon d'amore.


Oreste Conti

 

Fonte: O. Conti, Sogno, in «Il Frizzo», Lucera, 10 aprile 1909.

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