– Altolà – disse il commissario di polizia Strangolagalli a un poveruomo che aveva appena rubato una capracotta. – Trepalle! – disse l'uomo. – Ho solo rubato una capracotta, perché non va ad arrestare coloro che rubano veramente! – ...Forse non è chiara la situazione, lei è in stato di fermo. – Amata moglie mia, chi l'avrebbe detto che per una misera capracotta sarei finito in galera! Qui, i detenuti peggiori ramazzano le pulci, mentre i migliori li mandano al buonconvento a fare meditazione. Nei giorni di festa, per l'ora d'aria, ci portano a l'isola di Mortorio in Costa Smeralda... bella, bella davvero! Paperino, l'amico mio di cella, dice che sarò un omomorto se non mi adatterò al più presto a questo clima bomba; avrà anche ragione, ma è dura! Sai, siamo un po' come cane e gatto, discutiamo sempre, però, in fondo in fondo, ci vogliamo bene. Sono certo che saprai prenderti cura del nostro bel campodimele, del cavallino e della dolcissima bufalina. Nel caso in cui tu avessi bisogno, potrai sempre contare sull'aiuto del nostro buonvicino Pallino.
Donnadolce, innamorata, è ora ch'i ovada, ti abbraccio e ti auguro una buonanotte.
P.S.: Domenica, quando verrai a trovarmi, portami un bel piatto di cozze ripiene, una coscia di toro avvolta nel lardarello e, poiché ho spesso la golasecca, un litro di latte appena munto della nostra cara bufalina.
Ti ringrazio.
A presto topina mia!
Anny Maria Gonnet
Fonte: A. M. Gonnet, Scrittura creativa, Università delle Tre Età, Pinerolo 2017.