top of page

Violenza e resistenza all'autorità



Il giorno 9 gennaio, verso le ore 19, il carabiniere a piedi Paris Nazzareno, transitando per piazza Stanislao Falcone, venne fermato ed oltraggiato da un tal Venditti Giovanni, di Giuseppe, d'anni 18, muratore del luogo.

Il Paris, senza por tempo in mezzo, e per mantenere alto il prestigio ed il decoro dell'arma, alla quale appartiene, dichiarò in arresto il Venditti, e, mentre lo traduceva in caserma, fu assalito da uno zio di costui, certo Vizzoca Vincenzo, di Donato, d'anni 28, muratore del luogo, il quale per non perdere la abitudine, oltraggiò detto carabiniere con le parole: «Vigliacco di un carabiniere, ti fo a pezzi, ce la vedremo in avvenire» e contemporaneamente lo percuoteva al fianco sinistro, senza produrgli lesioni.

Venditti Giovanni, nel vedere arrivare al suo soccorso lo zio, usò violenza e resistenza, e non potendosi svincolare dalle mani del bravo milite, chiamò in suo aiuto altre persone che, senza dare ascolto, continuarono la strada e furono tanto buoni di avvisare il locale comandante la stazione, Di Attilio Napoleone.

Vizzoca Vincenzo aggredì poi il Paris alle spalle, rendendo così libero il nipote, e continuando poi zio e nipote ad usare violenza e resistenza contro detto carabiniere, colluttandosi per circa 30 minuti, e cioè sino all'arrivo del valente maresciallo Di Attilio con due altri militi, i quali trassero in arresto il Venditti, mentre il Vizzoca davasi alla fuga.

Il Paris Nazzareno riportò nella colluttazione lesioni all'antibraccio destro, guaribili in giorni 5, nonché escoriazioni di poca entità e senza conseguenze.


Stefano Amicone

 

Fonte: S. Amicone, Echi molisani, in «Eco del Sannio», XVII:4, Agnone, 28 febbraio 1910.

bottom of page