È davvero meraviglioso questo popolo di Capracotta: le macerie purtroppo ancora abbondanti sono lì, muta e terribile testimonianza dei non lontani giorni della sua quasi totale distruzione; ma a testimoniare altresì la indomabile volontà di rinascita di questo che è certamente il popolo più intraprendente del Molise, sono ormai le centinaia di abitazioni ricostruite, le opere riattate, tutto ciò che utile alla vita e che inerte giaceva e che oggi invece, rinverdisce e rifiorisce alimentato dalla linfa amorosa della durissima volontà dei figli di Capracotta.
E così, con somma sorpresa e, diremo gioiosa sorpresa, abbiamo vista issata ancora una volta, la vecchia gloriosa insegna che reca, sullo sfondo, le vette nevose ed eccelse del Campo e del Capraro, stagliantesi immacolate nel cielo terso del grande Appennino Molisano: l'insegna che or è quasi mezzo secolo, nel lontano 1901, il famoso maestro Paglione, alzò per primo o sotto la quale si formarono generazioni intere di sciatori o di "scarponi" che hanno vinte le più dure gare in aspra competizione con gli alpeggiatori del Cadore e del Monrosa.
Lo Ski Club
Sotto la Presidenza di Noè Ciccorelli, la appassionata guida di Pasqualino Venditti, con animatori del calibro di vegliardi insigni della montagna quali il quasi ottantenne cavaliere Ottorino Conti che nel lontano 1935 offrì gioioso alla Patria le dodici coppe e le trentacinque medaglie d'oro conquistate, lo Ski Club di Capracotta, visitato nella sua giornata inaugurale dal Presidente del Turismo Molisano avv. Ciampitti e dal Direttore dott. Ferrara, dal prof. D'Uva, vice Segretario della DC, si appresta a nuove competizioni, a nuova vita, a più fulgide vittorie.
L'amico Venditti, direttore sportivo del Club, ci ha accompagnati, nella visita agli ampi locali, completamente rimessi a nuovo, forniti di riscaldamento, buffet ecc, e di tutto ciò che può essere utile per un proficuo esercizio di questo arditissimo fra gli sport: ci ha dichiarato che programma dello Ski Club è quello di dare nuova vita al turismo molisano invernale, che la guerra aveva bruscamente fermato in tutte le sue brillanti attività prebelliche; «non è tollerabile – egli ci ha dichiarato – ha i campi immensi di neve, che dura mesi e mesi senza soluzione di continuità, restino così inutilizzati dagli sportivi della Campania e del Lazio, che oggi, ancora una volta hanno mezzi celeri a disposizione per poter raggiungere Capracotta; non è ammissibile che i capracottesi stiano con le mani alla cintola ad assistere alla valorizzazione di tante altre località infinitamente inferiori a Capracotta, senza muovere un dito per far risorgere il turismo invernale capracottese».
Ardore di consensi
A questo proposito il Presidente del Turismo avv. Ciampitti e il direttore del medesimo dottor Ferrara ci hanno dichiarato che sono rimasti meravigliati di aver trovato tanto ardore di consensi in Capracotta e nei comuni del Mandamento alle loro richieste di alloggi comodi e confortevoli da offrire alle masse turistiche invernali: Capracotta da sola offe più di trecento letti, oltre il suo ricostruito Grande Albergo Vittoria, gestito da Oreste Janiro; e centinaia di letti offrono Pescopennataro, incantevole località sommersa in verdeggianti abetaie, S. Angelo del Pesco e Castel del Giudice, assise sulle rive del Sangro fragoroso e crosciante fra le rupi della sua vallata incantevole: dappertutto i nostri rappresentanti turistici hanno offerto la loro linda ospitalità montanara tanto più preziosa quanto più è semplice e scevra da... ardori speculativi come avviene laddove l'ospitalità è divenuta ormai un mestiere. Il turista, ci hanno dichiarato il dottor Ferrara e Pasqualino Venditti, potrà trovare ottime pensioni, complete con vitto abbondantissimo, per mille lire giornaliere, inoltre Capracotta è raggiungibile da Roma e da Napoli alle otto del mattino; e coloro che hanno poco tempo a disposizione potranno ripartire il pomeriggio alle 15 per entrambe le direzioni rientrando in serata alle loro destinazioni.
A questo punto è subentrato l'interrogativo: sarà raggiungibile Capracotta?
Un messaggio da Jersey
La risposta ce l'ha data un simpatico giovane, bruno e gagliardo, un emigrato capracottese, Sebastiano Pallotta, sarto in Burlington (NJ) uno di quegli italiani che hanno la loro fortuna scritta negli occhi ardenti di volontà e nella mente fervida di iniziativa.
Egli è arrivato in aereo da Burlington il 27 novembre, latore di un messaggio del Sindaco di Jersey City al Sindaco di Capracotta e che abbiamo personalmente intervistato. Ci ha dichiarato che le migliaia di capracottesi residenti in Baltimora, Bristol, Trenton, Burlington, Filadelfia ecc. hanno ben compreso che la accessibilità invernale è per i capracottesi una questione di vita o di morte: è nata così l'iniziativa di fornire Capracotta del suo spartineve.
«Avreste dovuto vedere, così come io ho visto con i miei occhi – ci ha dichiarato il giovane emigrato capracottese – l'entusiasmo di Jersey City il giorno 10 ottobre scorso, giorno della prima grande manifestazione pubblica: ben 17 corpi musicali attraversarono le vie della città avendo in testa la insegna del "Capracotta Clipper", si chè in breve ora furono raccolti oltre 7.000 dollari, e quello stesso giorno la ditta costruttrice consegnò la gran macchina, del peso di oltre dodici tonnellate, al Comitato di Trenton».
Pastoie burocratiche
Non un capracottese mancò all'appello e tutti erano convenuti in Jersey City, e nei loro occhi si leggeva la gioia e la soddisfazione di poter dotare la patria amata e lontana di un mezzo che ne assicuri una vita tranquilla e scevra dalle preoccupazioni invernali.
Il 9 dicembre, nel massimo teatro di J.C. si è avuta la seconda grande manifestazione cui hanno partecipato del tutto gratuitamente i migliori e più famosi artisti, ed il ricavato è servito a finir di pagare il mastodontico spartineve.
Non del tutto entusiasta si è dimostrato l'intervistato dello spirito realizzatore dei rappresentanti capracottesi in Italia, ai quali il Pallotta fece visita appena disceso dall'aereo di Ciampino latore del messaggio di Mr. Kenney e che richiede l'invio di personale che vada a ritirare e a prendere in consegna lo spartineve: ma poi pensiamo che le pastoie burocratiche e le incertezze di taluni, non vorranno tardare di un minuto il momento in cui a Capracotta sarà assicurato il traffico e con il traffico la vita.
Fonte: Capracotta balcone del Molise pronta ad accogliere gli sciatori, in «Momento-Sera», IV:298, Roma, 17 dicembre 1949.
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