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L'eroismo del telefonista Alfredo


Soldati italiani sul fronte greco nel 1940.

Doliana (Peloponneso), 7 novembre 1940.

La pretenziosa e fallimentare campagna italiana di Grecia è cominciata da appena dieci giorni, dopo un'offensiva dell'esercito italiano lanciata in Epiro, quando il caporale Alfredo Sozio, appartenente al 26° Raggruppamento artiglieria di Corpo d'Armata, si ritrova nel bel mezzo di una violenta controffensiva greca. Malgrado la propaganda del regime fascista, i greci sono molto più organizzati degli italiani e, soprattutto, possono contare sull'efficiente supporto britannico. Gli uomini del comandante Alexandros Papagos sono infatti pronti a difendere con ogni mezzo il suolo patrio dagli invasori italiani che, dopo aver guadagnato l'Albania, vogliono ora dimostrare a Hitler di poter guerreggiare in autonomia e con poco sperpero.

Alfredo, però, si accorge presto che gli italiani sono numericamente inferiori, militarmente impreparati e logisticamente disorganizzati. Di questo passo la guerra la perdiamo, pensa il caporale. Ciò nonostante, lui è un telefonista e, in quanto tale, ha l'ordine preciso di mantenere costanti i collegamenti tra il reparto e il relativo comando. Ma Alfredo è soprattutto un montanaro - è nato il 19 giugno 1916 a Capracotta - e, come tutti i capracottesi, è testardo, intelligente e ligio al dovere.

La controffensiva greca è tuttavia micidiale, ed egli, voltatosi un momento per dare un'occhiata ai suoi commilitoni, si accorge che alcune cariche di lancio del suo reparto, evidentemente colpite da una granata greca, stanno prendendo fuoco. Non c'è un minuto da perdere: l'intero raggruppamento potrebbe saltare in aria, visto che accanto alle cariche ci sono le munizioni. Alfredo intuisce che deve abbandonare la linea telefonica se vuole sperare di salvare sia gli uomini che i telefoni. Correndo accovacciato fin dove sta divampando l'incendio, con gran sprezzo del pericolo riesce a isolare le fiamme utilizzando alcune pesanti coperte militari. La tragedia è scongiurata ma la guerra incessa. Solo nel tardo pomeriggio termina l'attacco dei greci, coi nostri che si ritrovano spaesati a contare decine e decine di morti sul suolo peloponnesiaco.

Ad Alfredo Michele Sozio (1916-1963), tornato in Patria, viene conferita una Medaglia di bronzo al valor militare per l'atto d'eroismo compiuto durante la campagna italiana di Grecia, dopo di cui capisce di essersi sbagliato almeno su una cosa. Quella guerra è stata vinta... ma a che prezzo?


Francesco Mendozzi

 

Bibliografia di riferimento:

  • Decorazioni al V. M. concesse per operazioni di guerra sul fronte greco, in «Il Messaggero», LXIII:117, Roma, 16 maggio 1941;

  • F. Mendozzi, Guida alla letteratura capracottese, vol. II, Youcanprint, Tricase 2017;

  • G. Rochat, Le guerre italiane: 1935-1943, Einaudi, Milano 2008.

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